Politica

Consiglio provinciale: il cremasco vota compatto i candidati, Bonaldi ok

La suddivisione politica del territorio cremonese che esce dalle elezioni di secondo livello per il consiglio provinciale, mostra una ripartizione al 50% tra centrodestra e centrosinistra, con sei consiglieri eletti per il centrodestra (la lista ‘ufficiale’ di Forza Italia, Ncd, Lega Nord e gli altri partiti centristi più quella dei ‘dissidenti’ di Forza Italia) e sei per il centrosinistra. Con un pesante 40% di amministratori (consiglieri e assessori) che non si è recato alle urne domenica 6 novembre, un’astensione significativa, segno della disaffezione per un’istituzione delegittimata dallo stesso Governo, prima attraverso la legge Delrio che l’ha prosciugata di risorse, poi con il quesito referendario che ne chiede l’abolizione.

Scorrendo la lista di voti presi da ciascun candidato, la vera sorpresa è nel centrosinistra, la lista che esprime il presidente Davide Viola: Crema, seconda città della provincia, è ampiamente rappresentata, in primis dal sindaco Stefania Bonaldi, che raccoglie 8 voti dei ‘grandi elettori’ (i votanti di Crema e Cremona), più pesanti nel calcolo ponderato (4326); e il cremasco, territorio che nella Provincia in quanto istituzione ha mostrato di non credere più, riesce a fare eleggere anche Fabio Calvi, 3470 voti ponderati, sindaco di Rivolta d’Adda ed Ernesto Roberto Barbaglio, 3286, primo cittadino di Pianengo. Il candidato scelto dal Pd per rappresentare Cremona, Giovanni Gagliardi, è il primo dei non eletti, con 2970 voti (contro i 5645 di Rosolino Azzali, sindaco di Corte de Frati, il più votato): l’ex direttore generale della Provincia ha ottenuto solo i 6 voti ‘garantiti’ del comune di provenienza e niente di più, una circostanza che sta creando qualche problema nel Pd. La stessa dichiarazione a caldo del segretario provinciale Matteo Piloni, fa pensare all’avvio di una profonda riflessione sul tema: “Inutile nascondere – afferma – il dispiacere, e per certi versi lo stupore, nella mancata elezione del consigliere comunale di Cremona Giovanni Gagliardi. Persona preparata che avrebbe potuto dare un contributo importante nel proseguo di questa, ci auguriamo, breve fase di transizione. Avremo modo di comprendere meglio la gestione delle preferenze”.

In casa centrodestra, ottimo piazzamento del consigliere uscente e capolista della lista “Insieme per il territorio” Alberto Sisti di Castelvisconti sostenuto dal gruppo di amministratori che non seguono la linea del coordinatore provinciale di Forza Italia Mino Jotta.  Sisti ottiene in tutto 5503 voti ponderati, ottenendo ben 81 preferenze tra gli elettori dei comuni piccoli e piccolissimi, mentre la lista unitaria ufficiale “Centrodestra per Cremona” guadagna 5 consiglieri, tre dei quali espressione dell’area cremasca. Il più votato è il vicesindaco leghista di Palazzo Pignano, Virgilio Giuseppe Uberti, con 5.688 voti ponderati. Secondo il veterano Gianni Rossoni, sindaco di Offanengo, 5040 voti; seguono Paolo Abruzzi, FI, di Sospiro, 4806; Giuseppe Lupo Stanghellini, FI, di Monte Cremasco, con 4064; Marcello Ventura, consigliere di Cremona di An-Fratelli d’Italia con 2956.

Dunque, un capoluogo che in questo nuovo consiglio provinciale pesa pochissimo, fermo restando che Davide Viola, il presidente, è sindaco di Gadesco Pieve Delmona, comune satellite del capoluogo.

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g.biagi

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