Politica

Manifesti Pd imbrattati Bragonzi: 'Strano concetto di democrazia'

Il Pd, tramite il coordinatore cremasco Omar Bragonzi, risponde a tono all’azione dei Giovani Padani, che hanno modificato per qualche ora i manifesti per la campagna del Sì al referendum costituzionale.

“Hanno rivendicato, con tanto di esposizione di fotografie, un’azione illegale compiuta sul territorio con l’intento di coprire manifesti e materiali di comunicazione sul referendum . Se questi giovanotti conoscessero la legge, forse avrebbero agito con meno baldanza e spavalderia, in quanto l’azione da loro intrapresa costituisce un fatto illecito (coprire abusivamente manifesti regolarmente affissi contravviene l’articolo 663 del codice penale). A questi ragazzotti andrebbe inoltre spiegato che l’articolo 21 della nostra Costituzione, che non viene modificato dalla riforma, prevede che ‘Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione'”.

Bragonzi sottolinea che “I manifesti affissi dal Pd e dai Comitati per il Sì hanno l’obiettivo di spiegare i contenuti oggetto del prossimo referendum costituzionale, visto che il dibattito sulle questioni di merito della riforma tende ad essere messo un po’ nell’angolo in questa campagna referendaria. Soprattutto a causa della mancanza di argomenti seri che il fronte del No (e la Lega Nord in primis) mettono in campo di fronte ad una riforma che rende più efficienti le istituzioni del nostro Paese, abolisce il bicameralismo paritario, diminuisce il numero dei parlamentari e dei costi della politica. Per questo motivo i Giovani Padani vogliono coprire i manifesti della campagna del Sì: hanno paura che un voto favorevole ai contenuti della riforma possa venire anche dai loro stessi elettori”.

“Ci auguriamo che i responsabili vengano correttamente ‘ripresi’ e che episodi di questo tipo, che seguono quelli dei giorni scorsi in cui sono stati letteralmente strappati alcuni manifesti affissi in città sull’iniziativa del ministro Maria Elena Boschi a Crema del prossimo venerdì 11 novembre, non non accadano più nel proseguio della campagna referendaria. Obiettivo primario del PD e de Comitati per il Sì sarà sempre quello di parlare con i cittadini nel merito della riforma costituzionale, con toni seri e pacati. Cosa che finora la Lega Nord e i Giovani Padani cremaschi, evidentemente, non sono in grado di fare”.

AGGIORNAMENTO:

Il coordinatore provinciale dei Giovani Padani, Daniel Bressan, chiede le scuse pubbliche da parte di Piloni e Bragonzi rispetto alle dichiarazioni emesse sull’azione dei giovani padani: una foto scattata davanti a dei cartelli di carta appoggiati ai manifesti Pd. Il segretario provinciale e il coordinatore cremasco avevano, rispettivamente a mezzo social network e tramite la stampa, definito come imbrattamento l’azione dei giovani leghisti.

“La reazione del Pd locale è sconcertante. Siamo stati accusati di imbrattamento e di affissione abusiva. Niente di tutto questo è avvenuto durante la nostra azione, ci siamo limitati ad appoggiare dei fogli di carta recanti modalità diverse con cui si potrebbero risolvere i problemi della riduzione dei costi della politica e dei costi delle regioni. Scattate le foto di rito i cartelli sono stati spostati e rimossi senza danneggiare o imbrattare alcunché. Non capisco se gli esponenti si affidano a false informazioni o se agiscono in malafede.
Le parole dei politici di spicco del Partito Democratico sono ancora più gravi in quanto alla nostra azione vengono accostati presunti danneggiamenti ad alcuni manifesti, deturpamenti che non sono certo opera nostra e che offendono il nostro movimento.
Chiediamo le immediate scuse da parte di Bragonzi e Piloni, il Movimento Giovani Padani mai si è macchiato e mai si macchierà di azioni di imbrattamento e danneggiamento. Il Partito Democratico risponda piuttosto al messaggio della nostra azione. Perché per ridurre i costi della politica e delle regioni non si dimezza l’indennità dei parlamentari e si introducono i costi standard della Lombardia in tutte le regioni? Per queste cose non servono leggi costituzionali”.

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