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Spino, interrogato il sindaco sulla rotonda. Bassani: 'Poteva costare meno'

Scoperte carte che attestano l’impegno preso ad avviare il cantiere il più presto possibile su richiesta della precedente amministrazione. Pressioni per assegnare l’appalto prima del verdetto delle elezioni. Il capogruppo Bassani: “Qualcuno ne dovrà rendere conto”

“La rotonda sulla Paullese poteva costare molto meno dei 400mila euro spesi dal Comune. E con quei soldi poteva anche essere studiata una riqualificazione più completa della viabilità del paese”.

“Bastava rinviare l’assegnazione dei lavori, che invece ha voluto l’ex sindaco Paolo Riccaboni a quanto pare premendo affinché i lavori iniziassero il più presto possibile, prima del verdetto delle elezioni”. È quanto emerso nel consiglio comunale di ieri sera, in base a quanto riferito dall’attuale primo cittadino, Luigi Poli, in risposta all’interrogazione presentata dal capogruppo di maggioranza Andrea Bassani.

Un’assemblea agitata, non tanto dal confronto in aula (decisamente pacato), ma dall’intervento dell’ex vicesindaco Luciano Sinigaglia che sedeva tra il pubblico (in quanto non figura tra gli eletti e i componenti del consiglio comunale, quindi senza titolo per intervenire) che ha disturbato la seduta. Per questo motivo è stato accompagnato all’uscita dal comandante della polizia locale Gaetano Papagni su invito del presidente del consiglio comunale e sindaco Poli. Scelta condivisa sia dal capogruppo di minoranza Riccaboni, che dal consigliere di minoranza Francesco Corini che hanno ribadito in un loro intervento successivo la necessità di tenere il polso fermo sulle regole del consiglio comunale. Ma veniamo ai punti salienti dell’interrogazione.

“Non ci risulta che l’amministrazione precedente abbia chiesto variazioni sul progetto, mentre sulla fretta dimostrata sull’apertura delle buste nonostante la nostra richiesta di sospendere la procedura non posso rispondere, bisognerebbe chiederlo a chi mi ha preceduto – dichiara Poli – Sul fatto, o meno, che sia stato sollecitato il tecnico comunale da parte del consigliere di minoranza Riccaboni perché l’affidamento avvenisse prima, c’è uno scambio di lettere con l’azienda che si è aggiudicata l’appalto: in una di esse si scrive nero su bianco che la stessa s’impegna ad accorciare i tempi. È presumibile di fronte ad una lettera del genere che la missiva sia giunta in risposta ad una richiesta di qualcun altro”.

“Si poteva modificare il progetto? L’ex sindaco ci ha almeno provato verificando con enti superiori se i fondi a disposizione fossero vincolati alla sola rotonda? Non risultano agli atti documenti che attestino verifiche in questo senso dell’ex sindaco”, fa sapere il Pd del paese. “Le modifiche, poche perché non era possibile fare di più in quanto i lavori erano già assegnati, le ha chieste l’attuale Amministrazione: sono stati ad esempio messi i semafori a chiamata pedonale che nel progetto originale non erano nemmeno previsti. È stato tolto anche il manto erboso sotto l’opera d’arte: ad onor del vero nemmeno la piroga era contemplata nel progetto andato a gara. Si poteva fare di più? La nuova maggioranza avrebbe potuto bloccare l’intera realizzazione dell’opera, ma sarebbe incorsa in una richiesta danni quantificata in circa 250mila euro. Insomma: quel che si poteva fare per il bene del paese è stato fatto, non era pensabile gravare i cittadini di un tale onere”.

“Sono estremamente soddisfatto per le risposte che mi sono state fornite – dichiara in conclusione il capogruppo di maggioranza Bassani – abbiamo capito che il progetto poteva essere fatto meglio, se solo non si fosse instaurata una frettolosa procedura per l’affidamento dell’opera durante l’ex amministrazione Riccaboni, bando chiuso ad ogni costo prima del verdetto delle elezioni. Qualcuno, che oggi siede in minoranza, ne dovrà rendere conto”.

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