Politica

Referendum, Tosi: 'Il centrodestra sia coerente con la Devolution e voti Sì'

Fabio Bergamaschi, Flavio Tosi, Lodovico Benvenuti

“In Italia si è già fatto dieci anni fa l’errore di bocciare una riforma costituzionale per far dispetto a chi l’aveva redatta. Allora era per accelerare la caduta di Silvio Berlusconi, oggi per quella di Matteo Renzi. Ma se vince il no, la verità è che questo Paese finirà in un pantano”. Così ha esordito Flavio Tosi, sindaco di Verona e leader di “Fare!” che sabato è stato ospite a Crema su iniziativa del comitato “Crema Sì muove”, coordinato da Lodovico Benvenuti e Fabio Bergamaschi.

“Rispetto, pur non condividendo l’idea di base, chi porta avanti il proprio ‘No’ perché vuole che tutto resti com’è ora, perché la Costituzione così è stata scritta 70 anni fa e non va toccata – ha proseguito Tosi – ma non posso accettare che si sostenga di votare no per mandare a casa Renzi. La questione non riguarda il premier: il 4 dicembre ci chiederanno di scegliere tra il progresso, l’avanzamento, il miglioramento, oppure il mantenere un Paese totalmente immobile sotto moltissimi aspetti”.

E il primo che Tosi porta ad esempio è quello economico, ricordando che molti investitori stranieri hanno prelevato i loro capitali d’investimento in Italia in attesa di vedere quanto accadrà a dicembre: “Se la riforma passerà torneranno con i loro soldi, altrimenti li trasferiranno definitivamente in Paesi dove la burocrazia è più snella, più gestibile e trasparente”.

tosi-4Un Tosi convinto e convincente, che ha parlato davanti al numeroso pubblico presente in sala Ricevimenti, illustrando in modo chiaro i punti della Riforma, dal risparmio sui costi della politica, alla semplificazione della macchina legislativa, all’attenzione per i Comuni e i territori: “Ha molti tratti in comune con la ‘Devolution’ del centrodestra del 2006, per questo il mio appello va al centrodestra: bisogna essere coerenti con le proprie idee. Non importa chi ha scritto questa riforma, seppur imperfetta, conta ciò che potrà iniziare a cambiare, perché la riforma è proprio questo, un inizio – e ha proseguito – Forza Italia, durante la sua prima dichiarazione di voto, aveva detto ‘Siamo davanti a una pagina storica della Repubblica e abbiamo la possibilità di rendere la democrazia italiana più efficiente ed Europea. Berlusconi e Forza Italia ci saranno'”.

La competitività dell’Italia dipende molto, secondo Tosi, dalla revisione costituzionale, quanto del resto la governabilità del Paese che al momento vede ancora la staffetta delle Leggi tra Camera e Senato, “che andava benissimo per il dopoguerra, perché bisognava evitare che qualcuno prendesse decisioni in autonomia. Ma parliamo di 70 anni fa, quel tempo è passato. Il bicameralismo, nel mondo occidentale, continuiamo a praticarlo solo noi e la Romania. E’ tempo che la Camera abbia il proprio ruolo legislativo e che il Senato venga gestito dalle Regioni – ha continuato Tosi – quest’ultimo verrà poi chiamato ad esprimere la propria opinione sui temi importanti, lasciando però il 95% delle decisioni legislative alla Camera”.

La governabilità è dunque, secondo il primo cittadino veronese, il punto cardine della Renzi – Boschi, che se non dovesse essere messa in atto, porterà alla caduta del Governo, a nuove elezioni, nuovo premier e via discorrendo “E il prossimo Governo scriverà la propria Riforma. E quanto dovremo ancora aspettare prima che l’Italia si rimetta in moto?”, ha rimarcato Tosi.

“Guardiamo i contenuti, non la mano che li ha scritti. Questo è un punto di partenza ed è perfettibile: per fare grandi riforme serve la governabilità e per averla questo cambiamento è necessario”.

Ambra Bellandi

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