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Referendum, 5 Stelle e Pd: d'accordo solo sull'abolizione del Cnel

“Se dovesse vincere il fronte del ‘No’ non crollerà il mondo. E’ logico che il Governo faticherebbe a restare in piedi. Si è esagerato nel personalizzarla? Forse si, ma non è questo il punto. Il punto è che di queste riforme si discute da 30 anni e sono norme che possono dare nuove opportunità al Paese”. Questo quanto dichiarato da Luciano Pizzetti, senatore del Partito Democratico, al dibattito organizzato dai 5Stelle riguardo il referendum.toninelli-zanolli-pizzetti

Di tutt’altro parere Danilo Toninelli, deputato pentastellato, che con forza porta avanti le ragioni del secco “No” alla riforma renziana: “Renzi continua a ripetere che il futuro dell’Italia dipende da questa normativa solo per tenersi attaccato alla propria poltrona. E crede di potersi ingraziare gli italiani con un titolo fasullo, che nasconde una riforma complicata e incomprensibile. La modifica della Costituzione, così come la vuole il presidente del Consiglio – ha proseguito Toninelli – consegnerà il potere in mano a una stretta oligarchia”.

Sempre secondo l’onorevole dei 5Stelle “La Costituzione è bella così com’è per la sua facilità di comprensione. Renzi e i suoi hanno stilato articoli di 500 parole, tutte incomprensibili. E la Riforma del Titolo V? Vogliamo parlarne? Si tratterebbe di mettere le società pubbliche in mano alle multinazionali straniere”.

5stelle-pubbIn Sala Ricevimenti, davanti a un pubblico che per la maggior parte propendeva per il “No”, Pizzetti non ha avuto vita facile, ma ha portato avanti il proprio pensiero: “Questa riforma è un risparmio di tempo, che si traduce in un risparmio economico. I tempi di approvazione delle Leggi sono estremamente lunghi, e il fattore tempo è un fattore di costi – e ha proseguito – Quindi il vero risparmio non è solo la riduzione dei parlamentari. Quando si velocizzano le norme lo si deve fare con strumenti anomali, per questo sarebbe meglio rendere più trasparente il sistema”.

“Le Leggi – ha ripreso Toninelli – vanno decise dai cittadini e condivise con loro. Mi fa paura questa vostra voglia di velocizzare l’iter legislativo, perché di Leggi ne abbiamo già fin troppe. E allora sarebbe meglio farne in misura minore, buone e che durino nel tempo. Anche perché voglio ricordare che ci sono Leggi che interessano a certi partiti che ‘vanno velocissime’ e altre, come per esempio quelle riguardanti l’anti-corruzione, che sono bloccate da tempo immemore”.

I fronti restano distanti, così distanti, che l’unico punto sul quale “Sì” e “No” sembrano concordare è l’abolizione del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (Cnel). Tutto il resto, rimane su pianeti distinti.

Ambra Bellandi

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