Politica

Le riflessioni del centro destra sulla vicenda Fondazione S. Domenico

Quanto accaduto è grave, anzi gravissimo.

Mai era successo prima che due su tre dei consiglieri rappresentanti l’Amministrazione comunale bocciassero il bilancio della Fondazione San Domenico, consuntivo e preventivo.

Il presidente Giuseppe Strada, prima sbanda e alla fine esce di carreggiata per mano della sua “sinistra” amica e del membro di minoranza da loro stessi eletto contro il candidato del centrodestra.
E ben sapevano che il voto contrario dei rappresentanti eletti dal Consiglio comunale, sul tema bilancio, sarebbe stato vincolante.

Il segnale politico è pesantissimo. Uno dei consiglieri è espressione di Rifondazione: lo stesso partito di cui è espressione l’assessore alla cultura della Giunta Bonaldi. Se il sindaco conferma fiducia al presidente Strada, che però è in primis espressione del consiglio comunale non del sindaco, sconfessa il suo assessore. Se non la conferma,  sconfessa la scelta della sua maggioranza che ha nominato Strada.

L’altro consigliere è espressione del M5S, ma votato da parte della maggioranza, pensando con questo di fare uno sgarbo al centrodestra che non ha suoi rappresentanti nel CdA. Cosi secondo il vecchio detto “chi la fa, l’aspetti”, il gioco gli si rivolta contro. Quanto inserito nel comunicato del M5S, a valle della bocciatura del bilancio, è pesante: se han torto, ciò è molto grave e irrispettoso dei componenti CdA; se han ragione vadano in procura.

E ora che Lazzari si è dimesso, Rifondazione apre ufficialmente campagna elettorale, contro la Bonaldi?
Ma la maggioranza ha un altro problema: con chi lo sostituiranno? Per evitare una grave situazione come l’ attuale, verificatasi proprio a ridosso della nuova stagione teatrale e col sindaco Bonaldi in piena campagna elettorale, il nuovo eletto nei confronti della città come farà a dimostrare di non essere un burattino? Qualcuno che, comunque sia e comunque vada, alzi la mano accondiscendente!

Un pasticcio del genere richiede che tutti i consiglieri eletti, Strada in primis, si dimettano. La sola sostituzione del membro dimissionario avrebbe poco senso ed il futuro della Fondazione rischierebbe di essere foriero di cattivi presagi.

Abbiamo sempre chiesto un Presidente superpartes, esterno alle nomine consigliari. Gli eventi insegnano quanto sarebbe stato meglio, anche nel rispetto degli altri componenti il CdA della Fondazione. I quali si vedono costretti a prendere le distanze dall’operato delle rappresentanze consigliari, lasciando profondi dubbi su come siano state discusse e prese le precedenti decisioni in presenza degli stessi, rappresentanti di un’amministrazione che seppur riducendo il proprio contributo in termini di budget ne decide il ruolo.

Così si lascia il teatro, in balia del centrosinistra pasticcione al governo di Crema.

Forza Italia e Gruppo consiliare Forza Italia per Crema
Lega Nord e Gruppo consiliare Lega Nord
NCD e Gruppo consiliare NCD
Fratelli d’Italia
Gruppo consiliare “Solo cose buone per Crema
Gruppo consiliare “Servire il Cittadino

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