Rifondazione ai sindaci: 'No a Linea Gestioni. Rendere pubblico il servizio per rifiuti'
Bloccare il bando per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, sciogliere il consiglio di amministrazione di Scrp e costituire una società pubblica che gestisca il servizio di igiene ambientale.
Pochi punti, ma piuttosto chiari, quelli che vuole portare avanti Rifondazione Comunista.
“L’appalto è stato gestito in modo dilettantistico e il caos che si è venuto a creare l’hanno visto tutti – hanno spiegato i portavoce del Prc cremasco Andrea Serena e Giuseppe Bettenzoli – E’ un Cda pasticcione e inconcludente”, a partire, dicono i rifondaroli “dagli errori madornali nella previsione dei costi, le altalene tra le delibere consiliari e di giunta e il tentativo goffo di far deliberare ai Comuni con allegati segreti, fino al rinvio alla prossima primavera dper la chiusura di questo percorso travagliato”.
“Arrivati a questo punto – hanno continuato i portavoce – Rifondazione non crede più nel bando basato sul dialogo costruttivo, dimostratosi fallimentare, con zone oscure, conflitti di interesse evidenti e soldi buttati al vento per consulenze esterne”.
Il Prc vuole dunque la gestione in house dei rifiuti, e ripropone ai sindaci del territorio questa strada, “nonostante non ci abbiano mai ascoltati, a cominciare da colei che guida l’Amministrazione di Crema. Gestire senza l’ausilio di privati la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti significa, per noi, maggiore efficienza e servizio al cittadino, minimizzando i costi del servizio stesso”.
I rifondaroli portano poi ad esempio il modello di “Padania acque”, società pubblica, posseduta dagli Enti territoriali cremonesi. “Ciò che è stato fatto per la rete idrica perché non può essere fatto per i rifiuti? I sindaci devono sapere che tutto questo è possibile, nel rispetto delle normative europee – hanno concluso Bettenzoli e Serena – Li invitiamo a confrontarsi e a prendere in considerazione questa possibilità”.
Ambra Bellandi