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L'Ac Crema 1908 porta in campo gli atleti non vedenti. Cantoni: 'Una nuova sfida'

Con l’Ac Crema 1908 tutti in campo. Ma proprio tutti, anche quei ragazzi che, il calcio, non speravano più di poterlo giocare.

E’ iniziata questa sera la nuova sfida lanciata dal consigliere provinciale dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti (Uici) Davide Cantoni, che, grazie al sostegno dell’Ac Crema, è riuscito in una nuova impresa: portare sul rettangolo di gioco i ragazzi non vedenti del territorio.

Davide con Francesco Cavallotto, Paul Yobo e Omar Trioni hanno iniziato poco fa i primi allenamenti inisieme al mister Maurizio Bognoli, il portiere Stefano Sesini e la “guida retroporta” Nico Cavallotto, padre nico-cavallottodi Francesco. “Mi sono avvicinato a questo mondo dopo che mio figlio, quattro anni fa, è stato colpito da cecità – ha raccontato Cavallotto – E’ uno sport importante per i ragazzi non vedenti, perché permette loro di acquisire capacità di movimento e relazione che li aiuta ad avvicinarsi a ciò che noi definiamo ‘normalità'”. I ragazzi giocano con una particolare palla sonora e con le indicazioni, appunto, della guida retroporta che indica loro le direzioni da tenere in fase di attacco.

Per ora la squadra è composta da quattro giocatori, ma si punta ad attirare giovani da tutta la Lombardia: “Il sostegno dell’Ac Crema è stato fondamentale – ha spiegato Cavallotto – Prima il centro più vicino per allenarsi e giocare era la Liguria; ora possiamo pensare più in grande e magari, una volta che saremo organizzati, riusciremo a partecipare a qualche torneo”. I neo calciatori si alleneranno due volte a settimana, il mercoledì e il venerdì, mentre la domenica sarà dedicata a delle amichevoli o altri allenamenti.

ac-crema-ciechi-ev“Ciò che più vorrei sarebbe trasferire ciò che i ragazzi non vedenti imparano giocando con queste attrezzature ai giocatori normo dotati – ha continuato Cavallotto – Perché sarebbe utile, per esempio a un ‘regista’, riuscire a giocare senza bisogno di guardare la palla, solo con la sensibilità dei piedi”.

“Sono rimasto cieco all’età di 13 anni – ha concluso Cantoni – ho sempre sognato, come tutti i ragazzini, di giocare a calcio. E’ un obiettivo che si è realizzato, anche e soprattutto grazie all’Ac Crema. Dopo il ballo, questa è una nuova sfida”.

Ambra Bellandi

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