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'La strada non è la mia casa', 7 km di marcia per camminare a fianco dei senzatetto
Domenica 18 settembre 2016 la Comunità Papa Giovanni XXIII promuove la camminata non competitiva “La strada NON è la mia casa”, con l’obiettivo di sensibilizzare e raccogliere fondi a favore della Capanna di Betlemme di Spino d’Adda, realtà di accoglienza per senza dimora della Papa Giovanni presente sul territorio lombardo dall’ottobre del 2014.
La Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata nel 1968 da don Oreste Benzi, è fatta di persone che condividono la vita con chi è emarginato e abbandonato dalla società. È presente in tutta Italia e in 38 Paesi nel mondo, con diverse realtà che rispondono a molti bisogni. “Ci sono poveri che non vengono a noi, dobbiamo andarli a cercare”, diceva Don Benzi, e sull’onda di queste parole, nel 1987, è stata aperta a Rimini la prima Capanna di Betlemme per quelle persone che chiamiamo “gli invisibili”. Oggi sono 10 tra Italia ed estero e solo nel 2015 hanno accolto 1.454 persone. In Lombardia sono presenti due Capanne: una a Milano, che garantisce pronta accoglienza serale e notturna, e una a Spino d’Adda, dove vengono accolte persone che vogliono iniziare un percorso duraturo di rinascita.
La prima accoglienza è solo un anello della catena che permette alle persone che vivono in strada di uscire dall’invisibilità. Gli altri, fondamentali, passaggi sono l’instaurarsi di relazioni affettive e la costruzione di progetti individualizzati di inserimento sociale. Nelle Capanne di Betlemme si cerca di restituire speranza, dignità e diritti attraverso la condivisione diretta di vita, ogni giorno. La Capanna di Spino d’Adda propone un’accoglienza residenziale per dieci uomini e due donne. Con loro vivono tre educatori, che 24 ore su 24 condividono la quotidianità con gli accolti. La casa di Spino d’Adda è complementare all’altra Capanna di Betlemme che la Papa Giovanni ha aperto a Milano , dove ogni sera arrivano fino a 12 persone, generalmente uomini e sempre più italiani (indirizzati anche da altre realtà locali con cui si lavora in rete). Ogni settimana, poi, i volontari della Papa Giovanni escono in strada, a Milano, e distribuiscono ai senza dimora del centro città cibo, coperte, vestiti ma soprattutto attenzioni e conforto. Ogni settimana si incontrano almeno 250 nuove persone, ed è proprio questa presenza, questo contatto umano che permette di abbattere il muro della diffidenza e iniziare a creare relazioni positive e propositive.
Le Capanne di Betlemme non hanno entrate economiche certe, poiché accolgono proprio quelle persone che nessuno vuole, che non hanno nessuno e per cui , spesso, non sono previsti aiuti o contributi dagli enti competenti. Sta proprio qui il senso della camminata non competitiva “La strada NON è la mia casa”: raccogliere fondi destinati a coprire le esigenze delle persone accolte alla Capanna di Spino d’Adda, cogliendo l’occasione per far conoscere questa realtà e costruire relazioni con il territorio circostante e i suoi abitanti, così da incoraggiare il reinserimento sociale degli accolti.
L’evento di domenica 18 settembre prevede il ritrovo presso il Santuario della Madonna del Bosco di Spino d’Adda, sede della Capanna di Betlemme della Papa Giovanni, a partire dalle 7.30 e la partenza della camminata alle ore 9.00. È possibile iscriversi anche nei giorni precedenti, telefonando al numero 3493875513. Il tracciato si snoda lungo un percorso ad anello della lunghezza di 7 km. Ci saranno due punti di ristoro lungo il percorso e l’assistenza sarà garantita dalla Croce Verde Città di Crema Onlus. All’arrivo, la Papa Giovanni invita i partecipanti alla camminata a restare nel giardino della Capanna per condividere insieme un pranzo al sacco e la Santa Messa in ricordo di Fabio, ragazzo accolto proprio alla Capanna e scomparso lo scorso anno.
L’offerta per la partecipazione alla camminata è di 6 euro o di 8 euro per ricevere anche la t-shirt ricordo della giornata. “Le persone che arrivano alla Capanna ci dicono: La strada NON è la mia casa – ha spiegato Giovanni Ramonda, responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII – In questi anni abbiamo visto molte vite rinascere, ma sono moltissimi quelli che, ancora, non hanno dimora. Il sogno di don Oreste era che tutti potessero trovare una casa; per realizzarlo è necessario camminare insieme”.
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