Dissesto idrogeologico e rischio sismico: Provincia esorta allla prevenzione
Prevenzione del rischio in primo piano. Questa l’esortazione dell’amministrazione provinciale di Cremona “dopo i drammatici eventi di cronaca di fine agosto, come pure nel ricordo poi non così lontano del sisma che ad aprile 2012 ha colpito la pianura Padana. Queste vicende evidenziano l’assoluta ed indifferibile necessità di applicare a tutti i livelli logiche e prassi di prevenzione del rischio, per tutelare le persone, il territorio ed i beni che su di esso andiamo a porre in essere con le nostre attività”. La recente riclassificazione sismica del territorio lombardo (in vigore dal 10 aprile 2016) e l’altrettanto recente pubblicazione delle Mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni del Distretto Idrografico del fiume Po (marzo 2016) derivanti dalla normativa europea per il rischio alluvioni, “ci informano e ci ricordano che anche per il nostro territorio sono presenti significativi fattori rischio, che rientrano in quello che viene comunemente definito come ‘il dissesto idrogeologico’”. A questo proposito il Settore Ambiente e Territorio della Provincia ha inviato una nota ai Comuni ponendo all’attenzione alcuni temi relativi a tali problematiche, che si interfacciano con le procedure amministrative della Provincia. “Nello specifico i temi fanno riferimento agli strumenti che ogni amministrazione comunale ha in mano per la pianificazione del territorio e la prevenzione dei rischi, cioè il Piano di Governo del Territorio ed il Piano di Emergenza Comunale”. L’esortazione a dare il via “a un’azione mirata ed efficace di messa in sicurezza del territorio e del patrimonio immobiliare nazionale” arriva anche da Ance. Un’azione che “diventa non più rimandabile”. Per questo motivo l’Ance ha messo a punto una proposta, che verrà sottoposta all’attenzione dei decisori pubblici, “finalizzata a definire misure operative, fiscali e costruttive efficaci e stringenti per mettere il nostro Paese in condizioni di resistere a eventi calamitosi sempre più frequenti. Si tratta, in particolare, di predisporre un modello di efficienza, di legalità e di correttezza nell’azione; un modello che possa mettere l’Associazione in grado di affrontare sistematicamente le emergenze, con orgoglio, consapevolezza e ordine, nella costante preoccupazione dell’interesse generale e dell’efficacia delle azioni proposte”. L’Associazione nazionale costruttori edili, in coordinamento con la Protezione Civile, “è a disposizione con le proprie strutture e il personale per fornire ogni tipo di supporto e assistenza ai cittadini in difficoltà e offre la propria collaborazione alle istituzioni nazionali e locali in questo grande momento di difficoltà” evidenzia ancora l’associazione. “I costruttori richiamano fortemente, inoltre, l’urgenza di un piano per la prevenzione dei rischi derivanti da calamità naturali e per la messa in sicurezza degli edifici pubblici e privati. Anche in termini economici il costo della mancata prevenzione, infatti, è altissimo: circa 3,5 miliardi di euro all’anno. Un piano di investimenti pubblici mirati per la manutenzione e il miglioramento delle infrastrutture esistenti e l’uso intelligente della leva fiscale, con l’estensione del bonus antisismica del 65% per i lavori di prevenzione e messa in sicurezza statica, indipendentemente dalle condizioni poste ora dalla legge, permetterebbero di salvaguardare le vite umane e tutelare il nostro fragile territorio”, commenta il presidente dell’Ance, Claudio De Albertis.