I chiarimenti del sindaco Bonaldi in merito alla vicenda della ragazza scappata dalla comunità
“In queste ore è balzata alla cronaca locale la vicenda della ragazza di 16 anni che i nostri Servizi Sociali e Comunità Sociale, ente gestore per i Comuni Cremaschi della Tutela Minori, avrebbero ‘strappato’, queste le parole utilizzate, alla famiglia.
Credo che tutti, mass media in primis, per l’importantissimo servizio alla corretta informazione che essi rivestono, dobbiamo educarci ad un linguaggio più pacato, equilibrato e responsabile.
Il nostro servizio sociale non ‘strappa’ nessun minore alle famiglie, la filosofia dei nostri servizi e dei nostri operatori, come di Comunità Sociale e di chi si muove nel delicato contesto del Diritto di Famiglia, è sempre quella dell’allontanamento dalla famiglia di origine come extrema ratio. Il provvedimento di allontanamento del minore che vive una situazione problematica – provvedimento che, comunque, va ribadito, è assunto dal Giudice Tutelare e non dai Servizi, che ne sono semplicemente il braccio operativo – viene ritenuto sempre la soluzione estrema, quando viene valutata la inopportunità o l’impossibilità delle altre forme di sostegno alla famiglia o quando queste siano state rifiutate. Giova anche evidenziare che il provvedimento di allontanamento ha carattere temporaneo (salvo non si tratti di una situazione di vero e proprio abbandono del minore) e prevede la prospettiva di un recupero delle relazioni familiari, secondo un progetto studiato sulla situazione concreta, possibilmente con il coinvolgimento dei soggetti interessati, e condiviso tra i servizi.
Fatta questa premessa, di ordine generale ma importante per confermare la filosofia con la quale ci si muove accostando queste delicatissime e dolorose situazioni, il caso della giovane sedicenne di cui alle cronache locali è stato oggetto di verifiche nella serata di ieri e nella odierna mattinata da parte della sottoscritta con il dirigente del Servizio Sociale Comunale e con il Direttore di Comunità Sociale Cremasca, al fine di ottenere notizie nel dettaglio.
Dai riscontri avuti emerge che tutti gli interventi eseguiti dal servizio per e con la famiglia sono caratterizzati da una complessità che non è riducibile a poche righe né a qualsivoglia banalizzazione ed i cui contenuti, essendo ovviamente soggetti a segreto professionale e dovere di riservatezza, non possono essere pubblicamente utilizzati per motivarne le ragioni.
In ogni caso le azioni intraprese a tutela dei minori del nucleo familiare in questione risultano fondate su presupposti solidi, correttamente effettuate dai servizi e comunque dettate da uno specifico provvedimento dell’Autorità Giudiziaria. Autorità che stamane è già stata informata dai Servizi degli ultimi sviluppi della vicenda, proprio per offrire a chi dovrà assumere nuove decisioni un quadro il più preciso e puntuale della situazione.
Nei prossimi giorni con la vicesindaco Angela Maria Beretta, assessore al Welfare di questo Comune e presidente di Comunità Sociale, seguiremo personalmente gli sviluppi della vicenda, per gli indubbi risvolti personali e familiari che essa riveste, operando ogni ulteriore verifica, se necessaria.
Insieme ai nostri rispettivi dirigenti, valuteremo peraltro anche se e come procedere a tutela della immagine e onorabilità dei nostri servizi, in quanto dichiarazioni fantasiose, improbabili generalizzazioni ed esternazioni rese pubblicamente, anche sui social network, da persone totalmente ignoranti riguardo al caso specifico, minano la credibilità dei servizi, ingenerano sfiducia e possono perfino costituire un tentativo di influenzare coloro che svolgono un lavoro delicato, con scrupolo, correttezza e professionalità, a beneficio della Comunità”.
Stefania Bonaldi – Sindaco di Crema