Cronaca

Terremoto in centro Italia, le testimonianze dei Cremaschi che erano in vacanza nelle zone colpite

E’ ancora sotto shock l’Italia dopo il terremoto che ha sconvolto materialmente il centro del Paese: più di 70 i morti già accertati, centinaia tra feriti e dispersi. E purtroppo il bilancio è destinato a salire.

I soccorritori sono al lavoro da ieri notte, con Vigili del fuoco e Protezione civile in prima linea; si continua a scavare, anche a mani nude, per trovare sotto le macerie, persone ancora in vita. E intanto sono già state annunciate numerose scosse di assestamento che seguiranno le oltre 150 già avvenute.

Un sisma che lascia sgomenti, che, come quello dell’Aquila e dell’Emilia, mette in moto la solidarietà di un intero Paese.

Alcuni Cremaschi erano in vacanza nelle zone in cui le scosse si sono sentite distintamente. Barbara Leoni, titolare della tabaccheria di piazza Fulcheria a Crema Nuova, è a Bellaria con la famiglia: “Ci siamo svegliati di soprassalto e siamo scesi in spiaggia – ha spiegato – Non ci siamo fidati a rientrare in hotel, così abbiamo passato la notte fuori. Non ho mai provato uno spavento simile in tutta la vita”.

Anche Stefano Cerullo con la moglie Veronica Tosseghini e l’amico Fabio Verdelli era in vacanza in centro Italia, per la precisione in un camping a Santo Stefano di Sessanio, in provincia dell’Aquila.

I tre ragazzi stavano percorrendo la via Francigena e si erano fermati nel borgo abruzzese nella mattinata di ieri: “Abbiamo visitato il paese, che conta circa 110 abitanti. Siamo rimasti lì tutto il giorno e la sera abbiamo cenato in centro – ha raccontato Stefano – Ci siamo addormentati nel camper verso le 23. Poi nel cuore della notte ho sentito delle forti vibrazioni e non mi rendevo conto se stesse accadendo davvero”. Stefano ha svegliato i compagni di viaggio e Fabio è uscito dal camper: “Ha trovato tutti i campeggiatori svegli, con le torce accese che cercavano di capire il problema. Ma nessuno ha parlato di terremoto”. I ragazzi tornano a letto e si riaddormentano “ma per tutta la notte ho sentito il camper vibrare e muoversi, come scosso da raffiche di vento”.

Questa mattina i giovani hanno appreso da internet le notizie riguardanti il sisma: “Siamo rimasti sconvolti, ma abbiamo deciso di rispondere alla chiamata per l’emergenza sangue – ha continuato Stefano – Ci siamo avvicinati a Rieti e in ospedale abbiamo chiesto di poter effettuare la donazione. Ci hanno fatti passare dal pronto soccorso e abbiamo visto persone appena arrivate, per lo più donne anziane, ancora coperte dalla polvere dei calcinacci. E’ stato terribile”. I tre sarebbero dovuti rientrare sabato dalle vacanze, ma hanno deciso di anticipare il ritorno a Crema: “Non abbiamo più molta voglia di ferie”.

Fabio e Stefano, titolari della polenteria “BeHappy”, erano entrati in azione quando a essere colpita dal terremoto era stata l’Emilia, nel 2012, raccogliendo tremila euro tramite delle cassettine poste nei locali del centro città e avevano poi portato la somma al Comune di Cavezzo: “Ora vorremmo attivarci con una nuova raccolta fondi per dare un aiuto concreto alle persone che, per colpa del sisma, non hanno più nulla”.

Ambra Bellandi

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