19esima edizione del Fatf 'firmata' dai pennelli del Cremasco Luca Bray
Cambio di mano per il logo della XIX edizione del Franco Agostino Teatro Festival
“Disegna la giustizia. Non solo, disegnala in modo che sia comprensibile e intelligibile dai bambini, che sono l’anima del Festival. Il logo è un regalo che facciamo innanzitutto a loro”. Questa era stata la richiesta di Gloria Angelotti, presidente del Franco Agostino Teatro Festival (Fatf). E Luca Bray, pittore Cremasco, ha accolto la sfida.
Ma di quale giustizia vuole parlare il Festival quest’anno? “Non c’è solo la giustizia dei tribunali, delle istituzioni, dei magistrati, delle leggi e del rispetto di un sistema di norme che la società si è data per funzionare bene. C’è anche una giustizia più minuta, immediata, quotidiana, alla portata delle nostre azioni. La giustizia ci riguarda ogni giorno e ci coinvolge da vicino. Spesso ci troviamo a valutare se qualcosa o qualcuno è ‘giusto’; decidiamo se le nostre scelte sono giuste. Ci poniamo in relazione a un sistema di valori, laico o religioso che sia, e misuriamo il metro di giustizia di ciò che ci accade. Ne abbiamo una consapevolezza costruita negli anni e sappiamo bene che ciascuno di noi può costruire frammenti di giustizia nel quotidiano” ha sottolineato Roberta Carpani, membro del comitato scientifico Fatf.
E così, dopo il magico Emanuele Luzzati, l’indimenticato Dimitri, Aldo Spoldi, e dopo l’ultimo triennio siglato Goran Lelas, il Festival quest’anno ha coinvolto un artista cremasco doc.
“E la riposta di Luca Bray è stato un disegno bianco e nero, astratto, che suscita emozioni e sensazioni, che non definisce e non delinea, ma che lascia aperte le più diverse interpretazioni. Perché ogni bambino può concretizzare la propria giustizia. Nella sua vita, nelle sue relazioni, nella sua classe, nella sua famiglia. Perché essere un tipo “Giusto!” è un modo di essere, e si comincia da bambini”.
Il Fatf è ora pronto a partire per la sua 19esima edizione.
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