Unioni civili: quattro coppie in lista d'attesa al Comune di Crema
Come ha spiegato l’assessore Matteo Piloni ai microfoni di “Cremona1”, in Comune la lista per le unioni civili ha già iniziato a riempirsi. Cinque coppie del cremasco hanno inoltrato la richiesta e una di queste ha già incontrato il sindaco Stefania Bonaldi per avere informazioni sulle modalità della celebrazione.
“Crema si è subito messa all’opera per capire l’iter burocratico e, dopo Ferragosto, saremo pronti per celebrare le unioni civili – ha detto Piloni – Il regolamento è lo stesso per le unioni civili eterosessuali e anche le salette per la celebrazioni sono uguali”.
La tanto discussa Legge Cirinnà è entrata in vigore il 5 giugno scorso, dopo molti mesi di trattative alla Camera e regolamenta l’unione civile tra persone dello stesso sesso: le coppie omosessuali, qualificate come “specifiche formazioni sociali”, possono usufruire di un nuovo istituto giuridico di diritto pubblico denominato unione civile.
L’unione civile tra due persone maggiorenni avverrà di fronte a un ufficiale di Stato e alla presenza di due testimoni e verrà registrata nell’archivio dello stato civile.
Interpellati, alcuni capigruppo del Consiglio comunale, hanno esposto la propria opinione in merito.
E’ ovviamente soddisfatto il portavoce di Sel/Si Emanuele Coti Zelati: “Sono contentissimo. Eravamo indietro vent’anni rispetto al resto del mondo. Una coppia di amici mi ha chiesto di celebrare il loro matrimonio e io non vedo l’ora di applicare la Legge per la quale ci siamo tanto battuti”.
E se il consigliere di Forza Italia Simone Beretta sottolinea che “La Legge è Legge e va rispettata”, non manca però di sottolineare quanto sia stato “Fuori luogo il registro delle unioni civili istituito nel 2015 da questa Amministrazione. Non è servito a nulla, tant’è che nessuno si è iscritto”.
Anche Laura Zanibelli, capogruppo di Ncd è d’accordo sul fatto che le Leggi vadano rispettate “ma il registro delle unioni civili tanto voluto dall’Amministrazione Bonaldi è stata solo una campagna a favore del Ddl Cirinnà. Questa Legge, per me, non cambia nulla: se ho davanti una persona, ho davanti una persona. Indipendentemente dall’orientamento sessuale”.
“Certo che il nostro registro, da solo, sarebbe stato inutile – ha replicato Gianluca Giossi, consigliere capogruppo del Pd – Ma insieme a quello di tutti gli altri Comuni che l’hanno istituito, ha fatto da spinta e stimolo al Governo. E’ nata una Legge per chi ancora aspettava di vedere riconosciuti i propri diritti”.
Così anche Alessandro Boldi, del Movimento cinque stelle, ha commentato positivamente l’attuazione della
Legge Cirinnà: “Ci fa piacere che anche gli omosessuali si vedano riconosciuto il diritto al matrimonio. E’ sicuramente un passo avanti per la società”.
Antonio Agazzi, della civica “Servire il cittadino”, ha detto la sua portando avanti l’idea che “Il registro delle unioni civili istituito dalla Giunta Bonaldi è stato inutile, in quanto inutilizzato, e infatti alla votazione mi ero astenuto, perché trovo che fosse una competenza parlamentare, non comunale. Esisteva un vuoto normativo, per le coppie omosessuali, riguardo la possibilità di sanzionare il proprio legame affettivo dinnanzi la comunità. Il vuoto è stato colmato, e credevo fosse un passo avanti per la società, perché non ho nulla in contrario. Ma dalla Legge sui matrimoni, si è iniziato a parlare di ‘Stepchild adoption’ e ho come l’impressione che si voglia forzare la natura e avanzare pretese di genitorialità che sono ‘naturalmente innaturali’. Allora, in questo caso, non è più un passo avanti, ma una mercificazione della vita umana, per quanto riguarda le coppie di uomini. La Legge Cirinnà non va usata per quello. Sono convinto – ha chiosato il consigliere – che esista l’amore omosessuale, ma non la famiglia omosessuale, intesa come possibilità di continuazione della società”.
E sulla “stepchild adoption” si è pronunciato anche Coti Zelati: “Noi continueremo a lavorare affinché venga riconosciuto a tutti il diritto a essere genitori – e ha aggiunto – L’accanimento di alcuni consiglieri riguardo il registro posto in essere dal Comune non è altro che la prova che non abbiano mai avuto nulla da proporre, ma solo da contestare”.
Ma il consigliere Zanibelli ha sottolineato: “I bambini vanno tutelati. Non si possono trovare escamotage per rendere naturale ciò che naturale non è”.
Ambra Bellandi