Migranti mal distribuiti: nel Cremonese 20 presenze in più di quelle previste
Un’immigrazione mal distribuita. Secondo i dati del Viminale, aggiornati allo scorso 20 luglio, lo smistamento dei richiedenti asilo non è stato effettuato in modo equilibrato.
La provincia di Cremona è una delle tante a provarlo. I Comuni del Cremonese, infatti, sono già saturi di 20 unità.
L’ultimo caso è quello di Madignano, dove qualche giorno fa hanno fatto il loro ingresso in paese 24 richiedenti asilo. L’arrivo ha già scatenato polemiche e malumori e un comitato spontaneo si è costituito per cercare di convincere il sindaco Guido Ongaro e il prefetto Paola Picciafuochi a spostarli in altro Comune.
Dai dati si evince inoltre che la maggior parte dei migranti sia stata “spedita” in Umbria, Abruzzo e Molise, nella Pianura Padana e nelle grandi metropoli come Napoli, Roma, Milano e Torino, forse con più fondi.
Ma se una metropoli come la Capitale ha ancora a disposizione 114 posti, Milano è già oltre il saturo di ben 463. Certamente il sud Italia è il primo punto in cui i rifugiati arrivano, ma i dati parlano chiaro ed è palese che si stia cercando di spostarle dalle strutture di accoglienza nelle quali trovano aiuto dopo i ripescaggi in mare.
La Lombardia, per quanto riguarda le province di Cremona, Lecco, Monza, Milano, Lodi, Bergamo e Brescia, è già fuori limite massimo di ben 1.139 unità.
I prefetti dello Stivale si appellano dunque a tutti quei Comuni che ancora sono restii all’accoglienza, chiedendo più comprensione e apertura in modo da non sovraccaricare ulteriormente quelle province che già sono al completo.
Ambra Bellandi