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Pg di Brescia impugna la sentenza di assoluzione di Antonio Conte

La procura generale di Brescia ha impugnato la sentenza di assoluzione del ct della Nazionale Antonio Conte nell’ambito del procedimento sul calcioscommesse. Conte, accusato di frode sportiva per la partita Albinoleffe Siena del 2011, era stato assolto il 16 maggio scorso con formula dubitativa dal gup Pierpaolo Beluzzi. Per Conte, il procuratore Roberto di Martino aveva chiesto la condanna a sei mesi e 8 mila euro di multa. La procura generale ha impugnato la sentenza di assoluzione anche nei confronti del vice di Conte, Angelo Alessio, anch’egli assolto  dalla presunta combine di Albinoleffe-Siena del 29 maggio del 2011. Sia Conte che Alessio sono stati processati con il rito abbreviato. Per il procuratore di Martino, l’allenatore della Nazionale sarebbe stato ‘colpevole’ di aver dato un sostanziale ‘benestare’ alla combine, mentre per il gup Beluzzi, nella motivazione della sentenza, “non sono emersi elementi per ritenere che sia Conte che Alessio fossero a conoscenza di operazioni di ‘scommesse’ collegate al risultato concordato della partita Albinoleffe-Siena, né tanto meno di ‘corruzioni’ a qualche giocatore coinvolto”. Per il giudice, sussiste un “difetto di prova” che Conte sapesse effettivamente dell’accordo, che sapesse quali giocatori partecipassero a tale accordo e che fosse nella materiale possibilità di sostituire tali giocatori con altri non coinvolti”. Nella motivazione, infine, il gup ha ricordato che “l’allenatore e tanto meno il vice allenatore di una squadra di calcio, che non ricoprono anche un ruolo di ‘organo’ di disciplina, non sono ‘obbligati’ alla comunicazione dell’eventuale notizia di reato di una ‘frode sportiva’ all’autorità giudiziaria”.

Sara Pizzorni

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