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Via Milano, il nuovo luogo di culto dovrà attendere

Di un nuovo luogo di culto in via Milano non se ne riparlerà nel breve periodo. La bocciatura del progetto presentato dalla Comunità islamica Cremasca lascia senza eredi il bando pubblico del Comune di Crema. Ma la destinazione funzionale dell'area non cambierà.

Sfuma la realizzazione di un nuovo luogo di culto in via Milano. La commissione comunale preposta ha giudicato non ammissibile il progetto della Comunità islamica cremasca – l’unico partecipante al bando pubblicato a marzo. Il motivo concerne il mancato soddisfacimento del requisito tecnico di sostenibilità e tracciabilità finanziaria dell’intervento, un’opera del valore totale di circa 400 mila euro. Ciò significa nessun nuovo insediamento religioso ad Ombriano, non nel breve periodo almeno, sebbene l’area manterrà la medesima destinazione funzionale.

Pronte le reazioni dell’opposizione. Primo tra tutti Antonio Agazzi, tenace oppositore del progetto: “I soldi c’erano, come ha dichiarato ai media il responsabile della Comunità islamica. A me pare tutta una colossale presa in giro: il sindaco Bonaldi, la sua giunta e la sua maggioranza a chi hanno dato credito per 4 anni nel corso dei quali hanno irresponsabilmente diviso la città?”. Agazzi insinua poi il dubbio possa trattarsi di “una tregua preelettorale, per non danneggiare la ricandidatura di Stefania Bonaldi, agevolarne la rielezione, e poi, nel corso dell’eventuale secondo mandato, portare a casa il Centro Culturale Arabo”.

La capogruppo Ncd Laura Zanibelli punta invece il dito ai costi dell’operazione: “l’assessore alla partita ci dica cosa è costato ai cittadini tutto questo “nulla”, dall’iniziale variante di Pgt fino alla chiusura odierna”. Si tratta dunque di “un’altra dimostrazione di un pessimo modo di governare, anzi di non saper governare”, testimoniata dalla frattura dell’opinione pubblica: “Mai i cittadini di Crema si son trovati a manifestare pubblicamente, in vario modo, a favore o contro temi di questo genere. Non è certo un caso se altri bandi son stati rifatti a breve distanza e questo già è dichiarato che non si rifarà”.

Dal suo profilo Facebook l’assessore Matteo Piloni, con delega alla Pianificazione territoriale, spiega: “Sia chiaro: non riproporremo alcun bando. Non per convenienza o altro. Semplicemente abbiamo sempre agito con coerenza e linearità. Chi ha partecipato non aveva determinati requisiti. Punto. Ora le stesse persone che hanno “urlato” sul nulla per quattro anni, sputando veleni, lo faranno anche nei prossimi giorni, immaginando strategie, interpretazioni e dietrologie varie, non avendo null’altro di cui parlare. Al contrario, noi di cose di cui parlare e di fare ne abbiamo, eccome”.

La replica alla minoranza arriva dal sindaco Stefania Bonaldi: “abbiamo ritenuto che fosse compito dell’amministrazione comunale, appositamente interpellata, quello di creare le condizioni perché il diritto “inviolabile” a pregare il proprio Dio potesse essere garantito ed esercitato – scrive in una note ufficiale –. Lo abbiamo fatto in massima trasparenza e buona fede, consapevoli del fatto che il tema sarebbe stato divisivo, foriero di polemiche e di strumentalizzazioni, che avrebbe generato tensioni e preoccupazioni e che, sul piano del consenso, avrebbe persino potuto essere nocivo per la amministrazione”.

Non si trattava, spiega il sindaco, si “un luogo di culto purchessia”: lo dimostravano la predisposizione della variante al Pgt prima, e la pubblicazione di un bando di concorso poi. Escludendo l’ipotesi di un nuovo bando – quantomeno nel breve-medio periodo – il primo cittadino esprime “rammarico sincero per la comunità musulmana, che coltivava la speranza, a breve, di potere disporre di un proprio luogo di preghiera”. E aggiunge: “l’amministrazione e la struttura comunale continueranno a spendersi per trovare strade che consentano di coniugare l’esercizio di un diritto fondamentale, nel rispetto della legalità, delle aspirazioni e delle preoccupazioni dell’intera nostra comunità cremasca”.

[Il comunicato di Agazzi]
[Il comunicato di Zanibelli]
[Il comunicato del sindaco Bonaldi]

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