Enti locali: “nessuna abolizione delle province”
“Nessuna abolizione delle Province, nemmeno se passa la disastrosa revisione della Costituzione voluta da Renzi, ma solo abolizione delle elezioni dei consigli provinciali: la stessa cosa si sta facendo con il Senato, dove non si aboliscono i senatori ma gli elettori che li votano”. Questo il pensiero scettico di Danilo Toninelli, deputato cremasco del Movimento 5 Stelle, in merito alla situazione attuale degli enti locali di secondo livello.
Lo spunto arriva dalla bagarre per l’elezione del nuovo presidente dell’ex provincia di Cremona. Nodo del contendere è la data: la proposta – sostenuta dal Pd – è quella di accorpare l’elezione e il referendum costituzionale. Tale opzione ha trovato il fermo disappunto dell’onorevole Franco Bordo (SeL). “La polemica in corso è surreale – commenta Toninelli – non tanto per il contenuto in sé, quanto per il fatto che se ne parli come se fosse qualcosa di scontato”.
“Ma le Province – prosegue il deputato del M5S – non erano state abolite dal Governo Renzi nel 2014? E non sono state nuovamente abolite dal Governo Renzi con la revisione costituzionale del 2016? La risposta è ovviamente no! La prova sta nell’indizione della procedura per le nomine del nuovo Presidente e del nuovo consiglio”. Per Toninelli non si tratterà di elezioni in quanto “a scegliere il nuovo Presidente e i nuovi consiglieri provinciali non saranno i cittadini ma le segreterie locali dei vecchi partiti”.
Al di là dei bisticci sulle date, ciò che il pentastellato ritiene davvero grave non sono tanto “gli accordi interni che i partiti faranno nelle segrete stanze per spartirsi le poltrone”, quanto invece il dato politico di fondo: “le menzogne del Governo sulle Province e sulla loro abolizione: chiunque a novembre sostituirà Vezzini nel ruolo di presidente provinciale agirà come il suo predecessore – conclude Toninelli – cioè farà quello che il partito di riferimento, non gli elettori, gli dirà di fare”.