Cavi elettrici, giro di fatture false da 350 milioni. C'è anche una società di Crema
C'è anche una società cartiera di Crema nell'operazione della Guardia di Finanza di Vicenza che ha scoperto una frode fiscale nel settore della fabbricazione di fili, cavi elettrici ed elettronici e individuato un giro di fatture false per un importo di oltre 350 milioni di euro.
La Guardia di Finanza di Vicenza ha scoperto una frode fiscale nel settore della fabbricazione di fili, cavi elettrici ed elettronici e individuato un giro di fatture false per un importo che, negli ultimi 5 anni, è di oltre 350 milioni di euro. All’operazione “Filo d’Arianna” hanno partecipato finanzieri dei Comandi di Milano, Brescia e Bergamo, con perquisizioni a Vicenza, Brescia, Bergamo, Milano, Roma, Crema, Padova ed Alessandria. In particolare sono state perquisite 20 società e i relativi amministratori. 15 le persone indagate a vario titolo, per emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti finalizzate alla frode fiscale.
Nel complesso, allo stato delle indagini, è stato individuato un giro di fatture false per un importo che, negli ultimi 5 anni, è di oltre 350 milioni di euro. Le investigazioni, condotte dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Vicenza e che scaturiscono dalle prime evidenze emerse nel corso di una verifica fiscale ad una società del settore con sede a Brendola (Vicenza), hanno portato ad accertare l’operatività di un “nucleo” societario stabile, facente capo a due degli indagati, uno radicato nell’area vicentina e l’altro in quella bresciana.
Il fulcro della frode ruota attorno a 8 società “cartiere”, tra cui quella di Crema, amministrate da persone con specifici precedenti di polizia nel campo delle frodi fiscali, a 2 società operative (una trafileria ed un trasportatore) e a 4 società filtro che illegalmente vengono introdotte nella filiera commerciale con l’unico scopo di far maturare ingenti crediti Iva in favore di 6 società “beneficiarie” della frode.