Area vasta, l’Ncd: "quale partita sta giocando il Pd?"
Non piace al Nuovo Centrodestra la piega che la battaglia politica tra territorio cremasco e cremonese sta assumendo. Ancor meno nell’ambito del riordino degli enti locali, dove alle pulsioni del territorio si contrappongono gli indirizzi di un nucleo forte qual è quello delle categorie economiche. La domanda che Laura Zanibelli, capogruppo Ncd a Crema, si pone è la seguente: “quale partita gioca il Pd, che governa città di Cremona, Crema, Provincia, nell’incapacità di fare sintesi?”.
“Il sindaco – commenta Zanibelli – ci sta portando ad un preoccupante isolamento con un muro contro muro, nel vano tentativo di sostenere una campagna elettorale camuffata da battaglia dei confini”. Scagionata la Regione Lombardia, “che pur ha un compito di sintesi importante”, secondo la capogruppo il ruggito del leone dovrebbe spettare al Partito democratico: “la riforma è voluta da Renzi; a Cremona abbiamo un rappresentante più che autorevole nel sottosegretario Pizzetti (Pd); il presidente della Area vasta è Vezzini (Pd); il sindaco di Cremona è Galmiberti (Pd); il sindaco Bonaldi partecipa (o partecipava?) al direttivo nazionale del Pd”.
Non solo: dato il ruolo giocato dagli esponenti Pd ad ogni livello territoriale, la sconfitta nelle battaglie del Cremasco “può esser ascritta solo alla sua consapevolezza che sta giocando una partita persa”. Battaglie che, inoltre, portano un rischio ancora maggiore, secondo Zanibelli, cioè “perdere la possibilità di una efficace contrattazione: se a tutti noi è evidente la lontananza e la differenza da Mantova, è anche evidente la lontananza da altre aree come la Brianza o del centro decisionale di Milano, che pure sentiamo più affine”.
L’invito che la capogruppo Ncd rivolge al sindaco è quella di desistere dalle battaglie “Risiko”, basate sui confini geografici, e di reimpostare la lista delle priorità secondo criteri differenti, tra i quali “la garanzia di investimenti per terminare l’infrastruttura incompiuta della Paullese, proprio sull’asse lodigiano e milanese, il riordino nella futura Area vasta, se sarà Cremona-Mantova, del tribunale con ripristino della sede di Crema, peraltro ancora nelle disponibilità del Ministero della giustizia (del governo di Renzi) fino al 2018, e la valorizzazione dei progetti di formazione e sviluppo per i giovani sia con le istituzioni scolastiche presenti nei vari territori, che col coinvolgimento delle attività produttive, dagli artigiani alle imprese all’agricoltura, e delle università”.
[La presa di posizione di Zanibelli]