Politica

Il dimensionamento delle scuole spacca in due il consiglio: nulla di fatto

I consiglieri provinciali del Cremasco Bonaldi, Savoldi, Fiori, Rossoni e Calvi hanno fatto mancare il numero legale, prendendo posizione contro l'accorpamento delle scuole cremasche e cremonesi.

Il delicato tema del dimensionamento scolastico spacca in due il consiglio provinciale, lasciando la discussione in un nulla di fatto. L’incontro di oggi doveva servire per votare la proposta di accorpamento degli istituti scolastici cremonesi e cremaschi con sedi in entrambe le città (Sraffa, Marazzi e Stanga), avanzata dal presidente Carlo Vezzini. I cremaschi non avevano mai nascosto la propria contrarietà, in merito, chiedendo che le scuole cremasche mantenessero la propria autonomia.

Il Consiglio Provinciale è stato fin da subito molto teso: dopo un’ampia presentazione del lavoro complesso e dettagliato da parte dei tecnici della Provincia, a seguito di un iter condiviso durato mesi, i consiglieri provinciali Bonaldi, Savoldi, Fiori, Rossoni e Calvi hanno deciso di far mancare il numero legale a metà consiglio, proprio sull’odg del dimensionamento scolastico, che proponeva di lasciare la situazione attuale dell’Istituto Stanga, l’aggregazione del Liceo Artistico all’Istituto di Istruzione Superiore “Stradivari” e l’aggregazione del Marazzi al Munari.

E’ quindi saltata, di conseguenza, anche l’approvazione della definizione dell’area omogenea cremonese-soresinese, mentre quella cremasca era stata già deliberata da tutto il consiglio provinciale nella precedente seduta. Su questo tema ora la parola spetterà ora alla conferenza dei sindaci.

“Sono molto amareggiato sia per l’atteggiamento dei consiglieri provinciali che se ne sono andati sia per come non vi sia una visione complessiva e strategica nel rispetto di un percorso condiviso con sindacati, dirigenti e portatori di interessi durato mesi” ha detto il presidente della Provincia Carlo Vezzini. “Non è stato capito il lavoro tecnico degli uffici e la concertazione svolta, ma è prevalsa una logica territoriale parziale”.

Ora il tempo stringe, perché il mandato di Vezzini è a scadenza in 5 giugno, mentre il consiglio provinciale rimarrà in carica fino ad ottobre, dunque il tema sarà trattato nel prossimo Odg.

Laura Bosio

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