Agazzi: “sì a Lodi, ma nell’Area metropolitana”
Secondo Antonio Agazzi, capogruppo di Servire il cittadino, “il Cremasco sta correndo un rischio grande: quello di finire risucchiato nel cantone della Val Padana (Cremona-Mantova)”. Lo dice chiaramente in una nota diramata alla stampa – intergale in allegato – in cui riflette su alcuni punti che parecchio spazio occupano nel dibattito attuale.
A differenza dei quanto affermato dai sindaci cremaschi dopo l’incontro con l’assemblea lodigiana, Agazzi ritiene che “un’Area Vasta Crema-Lodi pare più un sogno che un progetto realistico”. La soluzione individuata dal consigliere di minoranza contempla Crema-Lodi quale area omogenea, inserita nella più ampia cornice dell’area metropolitana di Milano.
“Il Cremasco dovrà scegliere tra la Provincia del Po e del Mincio e l’ingresso con Lodi nell’Area Metropolitana”, sostiene Agazzi. Scartando la prima opzione, non rimane che la seconda. Priorità diventeranno dunque “il completamento della Paullese (tratto LO-MI)” e la salvaguardia “della presenza a Crema dell’Università degli Studi di Milano”. E nell’ottica di una ipotetica razionalizzazione dei servizi, Agazzi preferirebbe rischiare “il ridimensionamento della Asst di Crema (e se fosse questione di tempo anche nella ATS Valpadana?), consapevole delle affinità tra Ospedale di Crema e Ospedale di Lodi e delle minori distanze rispetto a Cremona e convinto che collegarsi alle Istituzioni sanitarie milanesi possa garantire un’eccellenza qualitativa superiore rispetto alla permanenza nella Ats Valpadana”.