Pandino, protesta degli animalisti: 2 denunciati
Non solo la protesta animalista non è andata a buon fine: i due attivisti che l’hanno inscenata sono stati pure denunciati dai carabinieri per calunnia ed interruzione di pubblico servizio. E per ciascuno dei due verrà emesso un foglio di via obbligatorio in cui verrà fatto esplicito divieto di tornare a Pandino, il Comune dove tutto è accaduto.
La storia risale al 9 maggio, quando due giovani – militanti di un’associazione animalista di Milano – hanno allertato i carabinieri di Pandino spiegando di aver accertato un episodio di maltrattamento di animali in un’azienda agricola locale. Giunti sul posto i militari dell’Arma hanno identificato i giovani ed il proprietario dell’azienda agricola. Dalle testimonianze raccolte è emerso come i due animalisti si fossero presentati in azienda con l’intenzione di acquistare un coniglio, chiedendone la macellazione.
Solo dopo che l’animale è stato macellato i due giovani hanno scoperto le carte, affermando di essere animalisti e chiedendo alle forze dell’ordine il sequestro di 50 conigli a loro dire allevati in condizioni di sofferenza per la mancanza di cibo e spazi ristretti. Richiesta, quella dei giovani, portata avanti con tenacia, tanto che i carabinieri si sono messi in contatto con un veterinario dell’Asl per effettuare gli accertamenti di prassi.
A causa dell’indisponibilità di quest’ultimo, il sequestro preventivo non ha avuto luogo ed i controlli necessari sono stati posticipati al giorno successivo. Evidentemente insoddisfatti del verdetto, gli animalisti si sono recati in caserma a Pandino e hanno sporto denuncia per maltrattamenti, dopodiché sono ritornati all’azienda agricola e lì hanno richiesto l’intervento della Guardia di Finanza, chiamando a raccolta altri animalisti e convocando alcuni giornalisti.
L’11 maggio il veterinario incaricato dall’Asl ha effettuato il sopralluogo all’azienda agricola. Constatato il corretto allevamento e il buono stato di salute degli animali, il referto è stato trasmesso alle forze dell’ordine, che hanno proceduto a denunciare giovani animalisti, rei di avendo incolpato ingiustamente una persona di un reato e per aver richiesto l’intervento di una pattuglia dei carabinieri e della Finanza senza motivo.