Zanibelli scrive al sindaco: “su di me accuse infamanti”
Passa la fine settimana ma non la polemica. Arde ancora la battaglia dialettica tra la consigliera Laura Zanibelli e il sindaco Stefania Bonaldi. Dopo le critiche durante la replica della giunta alle osservazioni al bilancio, la capogruppo Ncd scrive al primo cittadino una lettera nella quale specifica: “accetterò con estremo favore le sue scuse o spiegazioni in merito alle sue affermazioni, nel caso fossero male espresse rispetto alle circostanze specifiche ma avessero un significato diverso da quello che tutti, stampa e cittadini, hanno inteso”.
Non è difficile individuare il passaggio che tanto ha indispettito la capogruppo. Discutendo del patrocinio non concesso all’incontro con Costanza Miriano – miccia del post di Agazzi sullo scandalo in Comune – il sindaco “ha lasciato intendere che io fossi al corrente – scrive Zanibelli – restando nel silenzio, di atti gravissimi, che oggi sono oggetto di indagini del tribunale di Cremona, contro le nostre famiglie e ciò, con evidenti allusioni a casi di cronaca giudiziaria recenti e molto attenzionati dai media e dall’opinione pubblica, con il chiaro intento di gettare discredito sulla mia persona oltre che su una precisa parte politica”.
La richiesta di scuse non si ferma all’episodio del 12 aprile. Nella missiva l’ex assessore all’Istruzione sostiene che il primo cittadino “con cadenza costante” si sia permessa di “indirizzare a me accuse infamanti, sia a mezzo stampa che nella sede istituzionale del Consiglio comunale”. Modi di fare, questi, che mal si conciliano con il significato del far politica, ovvero “lavorare per la città”. Per questo motivo “è giunta l’ora di invitarla formalmente a non usare più infamanti accuse gratuite nei confronti della mia persona, se non altro per il bene della comunità cremasca”.
Per ora nulla fa supporre la consigliere d’opposizione intenda adire a vie legali. Anzi: è la stessa Zanibelli a dirsi convinta del fatto che “tra persone che agiscono nella sfera politica e amministrativa, indipendentemente dalla dialettica delle parti, debba sussistere una base di stima reciproca senza mettere l’altro nelle condizioni di doversi rivolgere alla giustizia per tutelare il proprio onore, dignità e decoro”. L’auspicio della consigliera è che il primo cittadino “si ricordi di esserle sindaco della città di Crema, cioè di tutti i cittadini, compresi coloro che sono all’opposizione e che lei, per ciò stesso, tenta di ricoprire di infamia”.
[la lettera della consigliera Zanibelli]
Stefano Zaninelli