Politica

Poste, la nuova soluzione: consegne ogni due giorni

A partire da maggio la frequenza di consegna della corrispondenza verrà dimezzata. Lo ha annunciato Poste italiane nella lettera inviata ad alcuni Comuni. Il provvedimento ha suscitato la contrarietà dei sindaci; Franco Bordo (Sinistra Italiana) interrogherà il Governo.

Si farebbe prima a buttarla sul ridere, a dire che è una strategia per implementare i servizi telematici e iniziare i più anziani alle meraviglie e comodità della tecnologia. Si farebbe prima, certo, ma la decisione di Poste Italiane di fornire servizio di consegna un giorno sì e uno no – lunedì, mercoledì e venerdì una settimana, martedì e giovedì l’altra – non ha certo bisogno di ironie.

Le motivazioni sono esplicitate nella lettera inviata al comune di Casale Cremasco e Vidolasco. “Per far fronte al calo dei volumi di posta tradizionale senza rinunciare alla presenza capillare su tutto il territorio – scrive il responsabile dell’are logistica lombarda – la Legge di stabilità 2015, nell’ambito di una contrazione generale dei trasferimenti statali a Poste italiane ha riconosciuto l’esigenza di una riduzione dell’onere del servizio per garantire la sostenibilità del servizio di recapito nel lungo periodo”. Ed ecco dunque la soluzione: sforbiciare la metà dei giorni di servizio, a partire da maggio. Nessuna ripercussione sui tempi massimi di consegna, assicurano i responsabili. Per quelle consegne che contemplano la frequenza quotidiana, l’idea è quella di un servizio integrativo, al momento al vaglio di un tavolo tecnico istituito ad hoc.

postino telematico

In compenso Poste italiane “sta avviando la progressiva implementazione del postino telematico che, di fatto, trasforma il tradizionale portalettere in un piccolo ufficio postale itinerante”, in grado di svolgere funzioni quali il pagamento dei bollettini, l’accettazione di corrispondenza, raccomandate, consegna pacchi e ricariche per le prepagate telefoniche e Postepay. Basterà? “No – commenta il sindaco Antonio Grassi – va benissimo l’introduzione del postino telematico, ma quello che si prospetta è il risultato della privatizzazione di Poste italiane”. Il Comune di Casale non è il solo a subire il taglio: la stessa lettera è arrivata anche a Casaletto Ceredano, Chieve, Montodine, Moscazzano, Capralba, Salvirola e Monte Cremasco, per fare qualche esempio. A tutti questi Comuni il servizio di consegna postale verrà progressivamente scalato. “Con il progresso tecnologico probabilmente la consegna ha portato sempre meno profitto – osserva Grassi – ma la legge della finanza non fa sconti: per questo stanno aumentando i servizi bancari e diminuendo quelli per cui Poste era nata”.

L’auspicio dei sindaci è che i parlamentari del territorio possano invertire o almeno bloccare la manovra. Franco Bordo – deputato di Sinistra Italiana – schierandosi al fianco del sindaco Grassi ha annunciato un’interrogazione al Governo. “Comprendo benissimo che Poste Italiane abbia necessità di giustificare una grave e palese forma di riduzione del servizio – aggiunge Bordo – ma poiché risulta non veritiero che ogni cittadina e cittadino abbiano possibilità di accedere ai servizi del postino telematico (che ad oggi copre il 10% dell’utenza), ritengo doveroso che un servizio essenziale, quale quello della consegna della posta, debba essere garantito a cittadini e imprese con frequenza quotidiana”. E che il prezzo dei tagli ai servizi, pur in presenza di utili, “non lo paghino le fasce più deboli, come spesso accade”.

Slitta infine il termine per il pronunciamento del Tar sulla soppressione dell’ufficio postale di via Torre, a Crema. La risposta è attesa a giugno. Nel mentre, l’ente giudiziario ha chiesto alle parti in causa di valutare fino in fondo l’opportunità di avvicinare il presidio dei Sabbioni ad Ombriano.

Stefano Zaninelli

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