Politica

Referendum trivelle, sì del M5S: “non lasciate che decidano per voi”

(Foto © Greenpik)

“Chiediamo di votare per non prolungare la durata delle concessioni per le trivellazioni marine sottocosta entro i 12 chilometri”. Con un lungo documento firmato dal deputato del M5S Danilo Toninelli e sottoscritto da 6 consiglieri comunali pentastellati del territorio provinciale e lodigiano, Il Movimento 5 Stelle si schiera a favore del referendum previsto il 17 aprile – ormai ribattezzato referendum delle trivelle – sposando di fatto le argomentazioni del comitato del sì.

ESTRAZIONI – Una prima motivazione a sostegno del sì viene dalla proficuità delle estrazioni: “il petrolio nei mari italiani è pochissimo. Estraendolo tutto, nei prossimi anni potremmo ridurre la nostra dipendenza dalle importazioni straniere dal 91% al 90.2%. Percentuali irrisorie rispetto a rischi di incidenti come quelli già visti altrove per piattaforme considerate sicure. Anche per il gas, estraendo tutto quello presente nei sottofondi marini del nostro Paese dipenderemmo comunque dalle importazioni straniere invece che per l’88% per l’85%. Risultati che non valgono le risorse impiegate ed i fortissimi rischi ambientali connessi”.

AMBIENTE – Ci sono poi motivazioni di stampo ecologico ed ambientale: “Secondo Greenpeace – segnalano gli esponenti del 5 Stelle – il 75% delle trivelle di cui sono stati forniti i dati dal Ministero dell’Ambiente presentano un superamento del limite di soglia di tolleranza per almeno un inquinante e il 66% per almeno due inquinanti. Significativo il fatto che per i tre quarti delle trivelle il Ministero dell’Ambiente non ha fornito alcun dato”.

POLITICA – Accanto ai ragionamenti energetici ed ambientali, i comitati del sì – e così anche il M5S – puntano molto sulla valenza politica dell’esito referendario: “in caso di successo potrà essere anche il primo passo per vietare tutte le trivellazioni nei mari italiani ma non solo: è il caso dello stoccaggio del gas che interessa profondamente e drammaticamente regioni come la Lombardia, nelle quali per questo stiamo conducendo da tempo una battaglia soli contro istituzioni sorde che continuano nella loro opera nonostante i limiti imposti a queste attività dalla legge e dalle direttive europee”.

VOTO – Non manca poi il severo richiamo a chi ha lanciato il controappello al non-voto: “La Costituzione ci dice che il voto è un dovere civico: chi invita a non votare è contro la Costituzione. Qualunque sia la vostra posizione su qualsiasi tema non dovreste mai lasciare che a decidere per voi siano altri, che siano quelli che non possono o non vogliono partecipare. Solo un partito anticostituzionale può incitare a fare una cosa del genere e autodefinirsi democratico”.

[Il comunicato del M5S]

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