Investì 25enne albanese in viale Europa, beccato il pirata della strada
Abita a Crema, ha 61 anni, è sposato e ha figli. N.R. – queste le sue iniziali – è il pirata della strada che la sera dell’8 marzo ha investito Beqiraj Besarta, morta due giorni dopo all’Ospedale di Bergamo. La comandante della Polizia stradale di Cremona, Federica Deledda, ha spiegato che una volta convocato in Commissariato e messo al corrente dei risultati delle indagini l’uomo ha avuto “una reazione quasi liberatoria”. Il fardello che si portava dentro, da quel momento, non era più un segreto.
INDAGINI – A distanza di due settimane dal tragico incidente in viale Europa gli agenti della stradale sono arrivati ad un punto di svolta. Le serate passate a visionare filmati ed approfondire gli indizi hanno portato i frutti sperati. E quella promessa che ognuno aveva fatto con sé e tacitamente con i colleghi – “prima di Pasqua riusciremo a trovarlo” – è stata mantenuta. “Oggi è una bella giornata – ha commentato il comandante Deledda – non potremo risarcisce il dolore della perdita di questa giovane donna, ma siamo riusciti ad applicare la legge”.
INDIZI – Sulla scrivania dell’ufficio di Polizia di via Macallé gli agenti hanno sparpagliato alcuni frammenti di auto: pezzi di plastica, di vetro, parti di uno specchietto retrovisore e di un faro. Proprio da qui son partite le indagini: dalla data stampata sul frammento di faro che, dopo aver colpito Beqiraj, si è staccato. “Da quel particolare – ha dettagliato l’agente Guido Pizzochero – e grazie alla collaborazione della casa produttrice siamo riusciti a risalire al numero di calotta. Abbiamo iniziato ad approfondire gli indizi, come la tinta dello specchietto, e confrontarli con le vetture immatricolate nelle province di Cremona e Lodi, restringendo sempre di più il campo dei sospetti”.
DENUNCIA – L’input investigativo ha dato il via a controlli, verifiche ed accertamenti laboriosi e sofisticati. Fondamentale il monitoraggio dei veicoli tramite telecamere e varchi. “Sappiamo che il primo intento di un pirata della strada è quello di disfarsi del veicolo – ha proseguito Deledda – quando siamo venuti a conoscenza di una denuncia di furto abbiamo proseguito con gli accertamenti fino a concentrare i sospetti attorno ad un soggetto cremasco”. Ad oggi della macchina non c’è ancora traccia; a breve il sessantunenne cremasco verrà invece sottoposto ad interrogatorio.
ELOGIO – Il caso non è ancora chiuso: gli agenti del distaccamento cremasco della Stradale proseguiranno nelle indagini per acquisire ulteriori elementi, in modo da accertare eventuali coinvolgimenti oltreché altri reati. “Quello della pirateria è un fenomeno tristissimo e molto diffusissimo sulle nostre strade – ha osservato il comandante – e denota mancanza di senso civico e spregio assoluto per il rispetto della vita e delle regole”. Anche per questo, e soprattutto per l’eccellente risultato raggiunto, il comandante ha voluto complimentarsi con gli agenti cremaschi; ai ringraziamenti ha fatto eco l’elogio dell’ispettore Mario Crotti ai suoi uomini, e alla dedizione con cui hanno seguito il caso.
Stefano Zaninelli