Attacco terroristico a Bruxelles, la testimonianza dell'europarlamentare Salini
AGGIORNAMENTO – Si parla di almeno 26 morti e 130 feriti nella raffica di esplosioni che dalla prima mattina di martedì hanno colpito Bruxelles, all’aeroporto di Zaventem e in una stazione della metropolitana vicina al Parlamento Europeo. L’Isis ha rivendicato gli attentati nella tarda mattinata, con una nota di Amaq, agenzia stampa che fa capo al gruppo terroristico, attraverso il social network Telegram. Nella rivendicazione l’organizzazione terroristica ha promesso nuovi attentati in Europa.
Il cremonese Massimiliano Salini, europarlamentare del Ppe, si trova lì proprio in queste ore (arrivato in aereo proprio ieri sera). “Il Paese è in guerra” ci racconta.
LA TELEFONATA
“Stamattina poco dopo le otto stavo uscendo dall’albergo per recarmi in Parlamento quando sono stato fermato da una persona che mi ha riferito delle esplosioni avvenute in aereoporto” ha raccontato al telefono. “Da quel momento hanno iniziato a susseguirsi notizie sempre più gravi. Siamo riusciti a raggiungere con difficoltà il Parlamento. La vista era quella di una città in sostanziale stato di guerra, con vialoni senza auto e gruppi di persone evacquate dalla metropolitana sui marciapiedi. Una situazione surreale, conseguenza di un attacco frontale alla civiltà europea che noi rappresentiamo”.
Sui social network il politico cremonese ha commentato la situazione con grande partecipazione. “Essere a Bruxelles questa mattina trasmette un’incredibile emozione” scrive. “Il cuore delle istituzioni europee è preso d’assalto dai folli fondamentalisti, compagni di Salah. Sono gli stessi di Charlie Hebdo. Gli stessi della state del Bataclan. Gli stessi che ci vorrebbero sottomettere con le armi e la violenza. Preghiera per le vittime, subito. E risposta certa alla minaccia del terrorismo islamico. Non è più possibile per nessuno girarsi dall’altra parte. Occorre una presa di coscienza di tutta la classe politica ma anche di media e opinione pubblica”.
Intanto in Belgio il livello di allarme è stato elevato allo stato 4, ossia il massimo. L’esercito è in stada, la città è blindata e sono state chiuse tutte le stazioni, ferroviarie, della metro e degli autobus, oltre naturalmente agli aeroporti.
LaBos