Cronaca

“Ti voglio bere”: qualità dell’acqua e sviluppo sostenibile

L’obiettivo principale è quello di “accrescere la consapevolezza della necessità di assumere azioni e comportamenti in linea con il concetto di sviluppo sostenibile”. Con questo spirito i docenti dell’istituto Sraffa si approcciano agli incontri del progetto Ti voglio bere, realizzato in collaborazione con Padania Acque nel più ampio programma delle iniziative volte all’educazione ambientale.

PROGETTO – Acqua che si beve, che si utilizza, che si spreca e di cui spesso non si conosce quanto si dovrebbe. Ti voglio bere ha previsto una serie di lezioni in classe e di uscite didattiche – tra cui quella all’acquedotto di Crema e al depuratore di Padania Acque – coordinate dalla docente di scienze Maria Luisa Bettinzioli, assieme alle colleghe Laura Bianchessi e Malvina Natali.

Claudio Bodini ed Ernesto Abbà

INCONTRO – L’1 marzo è stata la volta del presidente di Padania Acque Claudio Bodini, accolto dal dirigente dell’istituto di via Piacenza, Ernesto Abbà, assieme a Piero Lombardi, coordinatore ed ideatore del progetto e Mara Malinverno, invitata in qualità di esperta. Diversi i temi della giornata: dalla struttura delle falde acquifere alle caratteristiche del terreno, passando per i sistemi che permettono all’acqua di arrivare nelle case.

ANALISI – Alla teoria è stata affiancata anche una fase pratica: i ragazzi si sono cimentati nell’analisi dell’acqua minerale a partire dalle informazioni contenute nelle etichette sulle bottiglie. Sono state inoltre proposte alcune piccole analisi organolettiche oltreché la misurazione del pH, per approfondire le caratteristiche dell’acqua. Questa la base da cui i ragazzi sono partiti per farsi un’idea dell’acqua che arriva nelle case, la cui qualità è disciplinata dalla normativa sancita nel decreto legislativo 31/2001.

ACQUA – Oltre a spronare al consumo di acqua del rubinetto – contrastando le logiche del mercato e le leggi della pubblicità – il presidente di Padania Acque ha posto la sfida dell’abbattimento della quantità di plastica immessa nell’ambiente e i costi connessi. Per quanto concerne la presenza della società idrica nelle scuole, “Lo saremo sempre di più – ha commentato Bodini – perché è fondamentale pubblicizzare valori e non prodotti, al fine di promuovere comportamenti virtuosi e sconfiggere l’influenza della pubblicità”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...