Politica

Sanità: i sindaci
dell’Area omogenea
incontrano i sindacati

Nella foto, un momento dell’incontro.

Proseguono gli incontri della commissione Sanità dell’Area omogenea cremasca. Nel pomeriggio di lunedì 29 febbraio si è svolto il confronto con le rappresentanze sindacali, convocate a palazzo comunale per esaminare le proposte operative della riforma regionale della sanità. All’incontro hanno preso parte – oltre ai primi cittadini – Piergiuseppe Bettenzoli (Usb), Daniele Crotti (Cisl Fp), Monica Manfredini (Cisl Asse del Po) e Palmiro Crotti (Cgil Spi), Paolo Bertoluzzi e Bianca Baruelli, presidente e vice della Fondazione Benefattori Cremaschi.

IL QUADRO – “Siamo di fronte ad un quadro di profonde mutazioni dell’esigenza relativa ai bisogni della persona – osservano i sindaci nel documento illustrato all’incontro – dovuta all’invecchiamento della popolazione, con conseguente aumento della cronicità, incremento di assistenza e cura sul territorio di malati psichiatrici, di persone con disabilità, persone bisognose di assistenza sociosanitaria attivabile con il supporto anche del volontariato e delle famiglie”.

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Piergiuseppe Bettenzoli, Daniele Gramignoli, Monica Manfredini, Palmiro Crotti

PENALIZZAZIONE – Cambiano le esigenze e le forme d’assistenza; muta la morfologia dei servizi; il sistema sanitario, sociosanitario e sociale vengono integrati; nulla si muove – al contrario – sul versante delle risorse economiche e del personale, dove il Cremasco sconta una penalizzazione che i sindaci hanno stimato in 13 milioni di euro: le finanze drenate verso l’area cremasca ammontano al 35% del totale, quando invece la ponderazione ne prevedrebbe il 44,7%.

PARTECIPAZIONE – Come spiegano i sindaci “Questo squilibrio va corretto con un programma preciso e concordato, al fine di attuare quanto previsto dall’art. 7 della Legge regionale 23 del 2015”, ovvero che I distretti delle Ats […] abbiano risorse sufficienti per garantire l’omogeneità dell’erogazione delle prestazioni distrettuali. Da qui la richiesta dei sindaci di “partecipazione a tavoli di lavoro intersettoriali, partendo ad esaminare prioritariamente le situazioni più critiche: Residenze sanitarie assistenziali, la Neuropsichiatria infantile e l’Assistenza domiciliare integrata”.

BATTAGLIA – A poco più di due settimane di distanza dall’incontro con i vertici dell’Asst di Crema e con Aldo Bellini – presidente della Ats Valpadana – la richiesta di collaborazione per ottenere più equità nella spartizione delle risorse sanitarie è stata rivolta anche al comparto sindacale. Per il Cremasco si tratta del primo incontro interlocutorio con i sindacati, voluto dai sindaci per provare ad allargare il fronte di battaglia. A tal fine è stato inoltre consegnato il documento di riepilogo delle risorse e dei fabbisogni sanitari distrettuali; di sicuro, la battaglia è appena all’inizio.

Stefano Zaninelli

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