Avis Crema:
la solidarietà
torna in attivo
Nella foto, il presidente Pietro Valcarenghi.
“Dopo due anni di recessione Avis Crema torna in positivo sia nel numero di donatori attivi che nelle donazioni”. La notizia l’ha annunciata il presidente Pietro Valcarenghi nel corso dell’assemblea annuale dei soci. I segnali positivi consentono di archiviare – almeno per ora – le lievi inflessioni del biennio appena trascorso. Aprono però a nuove riflessioni: dalla necessità di consolidare il risultato all’importanza del coinvolgimento delle nuove generazioni. Ma andiamo con ordine.
STATISTICHE – Convocata il 20 febbraio in sala Pietro da Cemmo, l’assemblea annuale ha permesso di fare il punto sulle condizioni di salute della sezione cremasca. L’unico indicatore negativo è quello dei soci, diminuiti di 21 unità tra 2014 e 2015. È tornato a crescere il numero di donatori attivi, nel 2015 pari a 1213 persone. Molto importante anche l’incremento del numero di donazioni, che ha fatto registrare un aumento del 7,6% (ovvero 200 donazioni in più rispetto al 2014). Infine, in aumento anche il numero di nuovi associati: 144 nel 2015.
DONAZIONI – Rispetto alla donazioni, l’andamento generale segnala un aumento dei dati e un rinnovato spirito donazionale. Tra 2014 e 2015 il maggiore incremento in termini di attività si registra tra le donazioni di sangue intero (+9,2%), passate da 1789 a 1954. Apprezzabile anche l’incremento di donazioni del plasma, che dalle 830 del 2014 sono arrivate a 868 a fine 2015. Dato negativo, invece, per quanto concerne le citoaferesi, nel 2015 rimaste a quota zero.
DONATORI – Nell’interpretare i dati, il presidente Valcarenghi ha spiegato che “Nel 2015 i donatori sospesi per vari problemi (viaggi, piercing, tatuaggi, maternità ecc.) sono stati in media il 20%, in leggero calo, mentre il 18% degli aspiranti donatori è stato ritenuto non idoneo oppure non ha terminato, per loro volontà, l’iter per diventare donatore. Da segnalare inoltre che 98 soci non hanno fatto nessuna donazione nel 2015 mentre 195 soci una sola donazione”.
OBIETTIVI – In quanto a obiettivi, sono stati certamente raggiunti quelli dell’aumento del numero di donatori attivi e di donazioni. Rispetto al coinvolgimento del mondo della scuola, “non siamo stati in grado di sviluppare iniziative non solo per demerito nostro ma anche per la “chiusura” della scuola stessa. Sappiamo però che l’Avis provinciale ha tenuto riunioni nelle varie scuole superiori e questo ha supplito alla nostra mancanza”. Infine, è slittata la formazione ai nuovi dirigenti, non ancora individuati.
IMPEGNI – Nel 2016 i principali impegni della sezione cremasca, in vista del rinnovo delle cariche nel 2017, saranno anzitutto una maggiore attenzione all’organizzazione delle chiamate. In secondo luogo, “cercare di rispondere in maniera positiva alle richieste del Centro trasfusionale per un corretto afflusso di donatori”. Al terzo punto, “l’organizzazione dei momenti di formazione di nuovi dirigenti, che speriamo sia recepita da qualche giovane”.
GIOVANI – Sono proprio i giovani la categoria alla quale l’Avis Crema guarda con più speranza (ad oggi, i donatori tra i 18 e i 35 anni rappresentato il 33,6% del totale). Come aveva spiegato a CremaOggi, il presidente Valcarenghi ha ribadito la necessità “dell’apporto di forze nuove e di nuovi contributi di idee anche innovative. Abbiamo un grosso esercito di donatori ma rischiamo di non avere i generali che li guidino. Il 2017 sarà anche l’ottantesimo anniversario dell’Avis Crema, cercheremo di festeggiarlo in modo adeguato con momenti di propaganda e presenza sul territorio”.
Stefano Zaninelli
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