Noto cardiologo cremasco
indagato per peculato
e truffa ai danni del Ssn
Truffa aggravata ai danni del Servizio sanitario nazionale, che si protrae dal 2007: questo quanto contestato dalla Guardia di Finanza di Crema, coordinata dalla Procura di Cremona, al noto cardiologo cremasco A.L.R., che avrebbe visitato oltre 2.500 pazienti in violazione del regime di esclusività contratto con l’Ospedale Maggiore di Crema. In particolare, dalle indagini della GdF è emerso che il dott. A.L.R., dipendente dell’Ospedale Maggiore di Crema, nonostante avesse un contratto di lavoro che lo vincola a svolgere la libera professione in regime di esclusività a favore dell’Ente pubblico, per il quale oltre allo stipendio percepisce un’indennità aggiuntiva mensile, da anni continua parallelamente a visitare pazienti presso un ambulatorio privato ricavato in un appartamento nello stabile in cui risiede.
Presso il locale adibito a studio, le Fiamme Gialle hanno trovato macchinari per l’effettuazione di esami specialistici (eco ed elettrocardiogramma) eseguiti nei confronti di numero elevatissimo di pazienti i cui referti erano custoditi all’interno del locale. Doppia truffa, quindi: da un lato il cardiologo ha continuato a percepire indebitamente indennità da parte dell’Ente Pubblico, dall’altro, non avendo mai rilasciato alcun documento fiscale al termine delle visite erogate privatamente, non ha mai dichiarato i cospicui compensi ricevuti, evadendo così le imposte.
Il medico dovrà rispondere anche del reato di peculato, derivante dall’essersi appropriato del materiale necessario per l’effettuazione degli esami specialistici acquistato dall’Ospedale Maggiore di Crema. E non è tutto: anche dopo che il materiale e i macchinari rinvenuti nello studio sono stati cautelati e sottoposti a sequestro da parte della Guardia di Finanza, il cardiologo ha continuato a visitare pazienti in violazione degli obblighi contrattuali e ancora senza rilasciare alcuna ricevuta, questa volta, però, ricevendoli all’interno della struttura ospedaliera e servendosi anche dei macchinari pubblici.
Per tale motivo, su autorizzazione del Magistrato titolare delle procedimento penale, sono stati comunicati gli esiti delle indagini alla Direzione Generale dell’Azienda Ospedaliera, che ha già fatto sapere di aver sospeso il dott. A.L.R. dal servizio per 30 giorni in attesa della chiusura del procedimento disciplinare che prevede nei casi più gravi, come da Regolamento interno, anche il licenziamento senza preavviso. Nei confronti del medico, sono attualmente in corso ulteriori accertamenti che permetteranno ai finanzieri di quantificare sia l’imposta evasa sia il danno erariale derivante dall’ingiusto profitto percepito che sarò oggetto di segnalazione anche alla Corte dei Conti. L’operazione ‘Cardio Palmo’, s’inserisce nella quotidiana attività di polizia economico-finanziaria svolta dal Corpo a contrasto dell’evasione e delle frodi fiscali, in tutte le diverse manifestazioni, e per reprimere gli illeciti in materia di spesa pubblica, a garanzia del corretto funzionamento della Pubblica Amministrazione e della qualità dei servizi destinati ai cittadini.
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