Cultura

Aria e poesia nelle
nuvole vitree di
Vittoria Parrinello

“Siamo lieti di ospitare un’artista cremasca nei nostri spazi espositivi. Di gavetta ne ha fatta e ha avuto esperienze molto interessanti. Molto particolare il materiale che ha scelto per le sue opere: il vetro, per natura difficile ma anche affascinante”. Così Antonio Chessa, vicepresidente della fondazione San Domenico, ha introdotto la presentazione della mostra di Vittoria Parrinello Allevare le nuvole.

Giovane, classe ’88, Parrinello ha utilizzato un ossimoro per titolare la sua raccolta di opere, per la prima volta in esposizione a Crema in una mostra personale. Domare l’effimero è un’operazione impossibile per definizione, eppure qui sta l’essenza delle sue sculture: nella riproduzione di un’idea di leggerezza, replicata in 15 pezzi soffiati, scolpiti e innestati di altri materiali, quali ferro, legno, ottone e ricci di castagna. “Il mio approccio – ha spiegato lei – è differente da quello della scultura classica: utilizzo materiali leggeri per creare leggerezza e poesia, rappresentando tematiche che attengono all’aria”.
Dell’aria e delle sue rappresentazioni nell’arte contemporaneo Parrinello ne ha parlato anche nella tesi di laurea conseguita all’Accademia delle belle arti a Brera. Ne ha fatto la filosofia che attraversa tutte le sue produzioni, realizzate con il supporto di varie fornaci, tra cui quella di Merano, “dov’è nata la mia passione” ha aggiunto.

Le opere – sculture di piccole e medie dimensioni – rimarranno in esposizione presso la galleria Arteatro dal 27 febbraio al 13 marzo. L’inaugurazione è fissata sabato 27 febbraio alle ore 17, con la presentazione dell’esposizione da parte della critica d’arte Silvia Merico.

Stefano Zaninelli

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