Politica

Area omogenea,
“si deve andare oltre
personalismi e relazioni”

Rispetto all’attrazione suscitata dall’area metropolitana di Milano sull’area omogenea cremasca, “sono in piena sintonia con il sindaco di Crema, Stefania Bonaldi, con il consigliere Regionale Agostino Alloni e il consigliere comunale Antonio Agazzi”. È quanto afferma Tino Arpini, consigliere comunale della lista Solo cose buone per Crema.

Come spiega il consigliere di minoranza, l’analisi può essere scissa su tre piani: sul piano storico-culturale, “Avremmo grandi affinità con il bergamasco e col bresciano, le quali sono realtà molto granitiche e poco permeabili”; sul piano economico, “La nostra propensione classica è al milanese, e le nuove infrastrutture viarie, raddoppio della paullese e Brebemi, ci rendono sempre più satellite del grande pianeta metropolitano”; infine, sul piano politico “Siamo inseriti da 117 anni nella provincia di Cremona da un Decreto di Rattazzi: ci stiamo da lunghi anni, in costante atteggiamento di reciproca bonaria rivalità che negli ultimi anni va sempre più radicalizzandosi a causa delle razionalizzazioni organizzative di servizi primari, le quali fanno registrare impoverimenti o depauperamenti sempre a danno del territorio Cremasco”.
Sfide molti importanti si protendono all’orizzonte: su tutte, l’accorpamento delle questure e la riorganizzazione delle Camere di commercio. In questo quadro, Arpini sostiene di preferire “L’aggregazione della nuova Area Omegenea Cremasca ad una Area Vasta metropolitana o ad un’Area Vasta costituita da Aree fra loro più omogenee e paritetiche, come quella che potrebbe essere Crema-Lodi-Treviglio”, consapevole del fatto che “Si tratta di scardinare relazioni politiche e organizzazioni partitiche radicate da anni, che garantiscono sopravvivenza politica (bacini elettorali) a tanti personaggi o a poteri/organizzazioni forti, come i partiti”.
Per quanto alcuni esponenti politici del territorio non si siano ancora espressi con chiarezza – nonostante, secondo Arpini, ammicchino segretamente al milanese – “In una partita del genere, sono convinto si debba andare oltre i personalismi e le relazioni esistenti, per non buttare un’occasione storica ed unica di ridare al territorio cremasco il peso politico-amministrativo che la sua identità, la sua storia, la sua economia gli hanno meritato e rischia invece di appannarsi sempre più. Invito i miei concittadini – conclude il consigliere di minoranza – chiamati anche ad esprimersi in sondaggi mediatici in vista delle nuove aggregazioni, ad approfondire queste considerazioni”.

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