Toreador: come
prendere i big
data per le corna
“Rendere i big data accessibili alle Piccole medie imprese”. Questo il concetto alla base di Toreador, nuovo progetto iscritto ai bandi Horizon 2020 diretto dal laboratorio nazionale Big Data del Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica. Coordinatore scientifico di Toreador è Ernesto Damiani, docente del dipartimento di Informatica dell’Università di Milano, polo di Crema.
L’analisi dei big data – aggregazioni di dati molto voluminose, che richiedono metodi di estrazione ed elaborazione complessi – potrebbe portare alle aziende numerosi vantaggi, specie nell’ottica di interpretazione delle tendenze. Tuttavia, non tutti hanno le competenze adatte per sfruttare appieno questa opportunità.
In appoggio agli strumenti necessari all’analisi dei big data, Toreador fornirà una struttura architettonica e una serie di componenti per la gestione dei processi di monitoraggio. “Una volta che l’approccio Toreador diverrà diffuso – spiega Donato Malerba, coordinatore del Laboratorio Nazionale di Cini su big data – la concorrenza sui prezzi per i servizi big data crescerà e i costi di implementazione di una strumentazione Big Data diverrà alla portata delle Pmi europee”. Sono svariate le attività che rientrano nel progetto e che saranno svolte quasi del tutto in automatico: preparazione delle sorgenti dei dati; negoziazione automatica di Service Level Agreements (SLA), per dettagliare vincoli di privacy, tempi, e precisione dell’analisi; selezione automatica della strategia di parallelizzazione e di organizzazione delle strutture dati e degli algoritmi; controllo e valutazione della conformità giuridica delle Bda (big data analysis).
Il progetto è realizzato da un consorzio che raggruppa diverse realtà universitarie di 5 stati dell’Unione Europea – Belgio, Germania, Italia, Spagna, Regno Unito – specializzate in campi differenti: ricerca, sviluppo di tecnologia, applicazioni industriali, consulenza presso gli utenti finali. Per Paolo Prinetto, presidente Cini, “Toreador è un perfetto esempio di strategia di collaborazione interuniversitaria, per una partecipazione efficace ai bandi Horizon 2020 da parte del mondo accademico italiano”. Il progetto ha durata triennale ed è rientrato è nel gruppo dei progetti finanziati dalla Commissione Europea attraverso il bando H2020-ICT-16-2015.
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