Cronaca

Giorno della memoria,
in ricordo delle
vittime gay

“È importante che quanto accadde alle persone omosessuali nel periodo nazifascista resti un ricordo vivo non solo nella comunità LGBTI, ma anche nella memoria collettiva di tutti, poiché in alcuni paesi del mondo simili barbarie sono tutt’oggi in atto”. Queste le parole di Ilaria Giani, presidente di Arcigay La Rocca, alla vigilia del Giorno della memoria.

Come spiega la presidente, “In molti circoli Arcigay italiani in questi giorni si guardano film, si assiste a spettacoli teatrali o si ripropongono letture per commemorare le 100 mila persone omosessuali perseguitate dal nazifascismo, delle quali circa 10 mila trovarono la morte nei lager”. In Germania l’articolo del codice penale in base al quale furono perseguitate migliaia di persone omosessuali fu abrogato solamente nel 1969, permettendo così che alcuni superstiti dei lager venissero nuovamente arrestati. Diversa la situazione in Italia, dove al posto della deportazioni gli omosessuali vennero mandati al confino. La repressione venne affidata alla polizia, “mentre nel codice penale dell’epoca fascista si omise ogni norma anti-omosessuale, negando fosse un “problema” che affliggesse gli italiani”. Per questo, “Arcigay Cremona La Rocca tiene a commemorare queste vittime, insieme a tutte le altre cosiddette minoranze che in nome di una presunta inferiorità sono state perseguitate”.

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