Consiglio comunale,
respinta la richiesta di
risarcimento della Regione
Gennaio 2016, giorno 18, sera. Il diario di bordo di sala degli Ostaggi registra un’altra burrasca, l’ennesima causata dalla pretesa di Regione Lombardia di vedersi rifoderato il milione di euro stanziato per l’ex scuola della fondazione Charis. La lettera del presidente Roberto Maroni letta lunedì sera in Consiglio ha gettato amarezza ed indignazione tra i consiglieri, decisi più che mai a ribadire la loro contrarietà attraverso un Ordine del giorno in procinto di iscrizione. Di seguito i fatti salienti.
MOZIONE – Partiamo dal principio. Il Consiglio ha approvato la mozione di Rifondazione (18 favorevoli, 4 non partecipanti al voto), con la quale “respinge la richiesta totalmente infondata” di risarcimento da parte di Regione Lombardia, e nel caso in cui l’ente regionale non desista dall’intenzione, “impegna la giunta ad avviare tutte le azioni di accertamento orientate alla verifica dei rapporti e delle procedure che hanno giustificato la concessione del finanziamento da parte della giunta regionale per le opere realizzate”.
PROPOSTA – A passare dalle parole (di sconcerto) ai fatti è stato Gianluca Giossi, capogruppo Pd: “Propongo che nel prossimo consiglio si voti un Ordine del giorno in cui ribadiamo la posizione univoca di tutto il Consiglio su questo tema. La Regione, che si è insinuata nella procedura di liquidazione e lì deve pretendere il maltolto, non può allo stesso tempo privare il nostro Comune dei soldi di cui i nostri cittadini hanno bisogno. È un comportamento poco trasparente e poco lecito”.
2 MILIONI – D’accordo sulla proposta anche Emanuele Coti Zelati, capogruppo di SeL, che tiene a puntualizzare come “stiamo parlando di 1 milione di euro che significa 2 milioni: cioè un milione di euro di soldi pubblici dati ad un’azienda privata (fallita, dunque bruciati) e ora un altro milione, che ci stanno facendo pagare. Gli effetti di quelle scelte scriteriate le stiamo pagando noi, senza contrare che all’ecomostro si sommano danni ingenti alle aziende che hanno lavorato per la Charis”.
REGOLARE – Conciso e pacato l’intervento di Simone Beretta, capogruppo di Forza Italia: “riconfermo che non ho nessuna difficoltà a ritenere che Regione Lombardia non può pretendere dal Comune di Crema assolutamente niente. Il Comune si è comportato in modo regolare, dando soldi sugli stati di avanzamento dei lavori alla Charis, così come alla Manziana e alla scuola di Soresina. Dico al sindaco – ha concluso il capogruppo – che Forza Italia è con lei”.
RICORSO – Ha condiviso la proposta di Giossi anche Laura Zanibelli, capogruppo Ncd. Tuttavia, “l’informativa letta dal sindaco ritengo superi la mozione. Non solo – ha specificato –: il Consiglio ha unitariamente votato che non ritiene corretto chiedere a questa amministrazione di rifondere il milione di euro. Chiedo, prima di procedere alla stesura dell’Odg, ci possa essere una riunione dei capigruppo, per illustrate le motivazioni di Regione Lombardia, che credo abbia agito in questo modo sfruttando il mancato ricorso contro la loro richiesta”.
DUBBI – Fuori dai giochi Antonio Agazzi, capogruppo di Servire il cittadino: “non partecipo al tiro al piccione al presidente della Regione: non credo che Maroni, nello stendere una lettera di risposta al Comune, abbia mancato di consultare il suo ufficio legale. Poi, non avendo partecipato alla seduta in cui è stato approvato all’unanimità il documento d’intenti, mi sfilo da una partecipazione al voto che diventa solo una polemica politica nei confronti del presidente Maroni, invece di realizzare un’azione volta a comporre politicamente la questione”. Come lui, hanno rinunciato al voto anche FI e Ncd.
Stefano Zaninelli
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