Dal Friuli a Crema,
la didattica si
insegna in bici
Nella foto, Pietro Fiori, Grazia Ruggeri, Davide Severgnini, Paolo Carbone, Vincenza Locatelli.
Imparare pedalando, ovvero la didattica in bicicletta. Lo spunto arriva dal Friuli, dove da anni gli alunni di Emilio Rigatti apprendono la storia e la geografia locali a cavallo della bicicletta. Si tratta di un nuovo modo di insegnare a cui le scuole cremasche guardano con interesse, e che alunni, insegnanti e curiosi potranno approfondire nel corso di due incontri con l’insegnate: martedì 19 gennaio, alle ore18.30, presso la Vecchia osteria del Fico a Cremona; mercoledì 20 gennaio, in mattinata, presso la scuola Galmozzi a Crema.
APPRENDIMENTO – Organizzati dalla Fiab Cremasco, gli incontri saranno l’occasione per presentare il libro di Rigatti – docente, scrittore e viaggiatore – Se la scuola avesse le ruote e l’esperienza delle cicloescursioni con gli alunni. “Siamo molto contenti di ospitare questa iniziativa – ha dichiarato in conferenza stampa Paolo Carbone, dirigente dell’Istituto comprensivo Crema 3 – siamo sempre molto attivi con le iniziative che hanno una ricaduta educativa tramite modalità di apprendimento alternative come questa”.
OBIETTIVI – Come ha spiegato Davide Severgnini, referente Fiab Cremasco, “gli obiettivi di queste iniziative sono diversi: tra questi, quello di avvicinare i ragazzi all’utilizzo della bicicletta cercando di stimolare la loro curiosità, e far sì che giovani e meno si approccino all’utilizzo della bici quale mezzo per scoprire il territorio. Tra 2014 e 2015 anche a Crema sono state organizzate cicloescursioni didattiche: alcuni bambini della scuola primaria di Ombriano sono andati ai fontanili a Cremosano; alcuni alunni della scuola Galmozzi al santuario del Binengo; due classi del Racchetti – Da Vinci sono arrivati fino al museo della bici di Soresina”.
I PREGI – Insegnare su due ruote significa anche “attenzione all’ambiente, esercitarsi nell’educazione stradale, fare moto e quindi rimanere in salute – ha commentato Pietro Fiori, sindaco di Castelleone e docente, che assieme alla collega Ruggeri ha sperimentato la cicloescusione didattica con gli alunni della scuola Galmozzi – oltre alla possibilità di affrontare il tema della cartografia e sviluppare alcuni argomenti in ambito scientifico, legati all’osservazione dell’ambiente circostante”.
APPREZZAMENTO – Dello stesso avviso anche la docente Grazia Ruggeri, che ha spiegato come questo nuovo tipo di approccio ben si concili con “lo studio della storia e della tecnologia, unendo la funzione didattica allo svago motorio. La nostra esperienza ci ha permesso di approfondire i temi dell’educazione stradale, ponendo attenzione alla segnaletica e ai pericoli che tutti i giorni si incontrano per strada”. La docente ha inoltre ricordato il grande apprezzamento che gli alunni hanno mostrato per il laboratorio di manutenzione della bicicletta, realizzato in collaborazione con Fiab.
SODDISFAZIONE – Il sogno è quello di “poter organizzare una gita di due giorni tutta in bicicletta – ha concluso Fiori – ad esempio da Cassano d’Adda al lago di Garlate: un tragitto ricco di storia dove gli itinerari non mancano di certo”. Stando alle esperienze passate, “il vero problema sarà convincere i genitori”, perché se si guardasse alla sola risposta degli alunni non si troverebbe altro che soddisfazione, avvertono i docenti.
Stefano Zaninelli
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