Cultura

“Io non pago”: al
Caffè letterario la
storia di Gianluca Calì

Lunedì 18 gennaio tornano gli appuntamenti con il Caffè Letterario: il nuovo anno inizia con Io non pago. La stra-ordinaria storia di Gianluca Maria Calì. Come da tradizione, l’incontro si terrà presso il teatro San Domenico. Durante la serata interverranno Antonino Giorgi – autore del libro assieme a Francesca Calandra – docente di laboratorio di Psicologia dell’Educazione presso l’Università Cattolica di Brescia, e Gian Antonio Girelli, presidente della Commissione speciale Antimafia della Regione Lombardia.

Il libro narra la storia di Calì, imprenditore (proprietario di due autosaloni) che ha avuto il coraggio di dire no a Cosa Nostra e ha affermato la sua vita al di fuori dell’incontro con la mafia. “I tempi sono finalmente cambiati – commenta – ormai non siamo più noi a dover avere paura dei 5 mila mafiosi in Sicilia, perché di tanti si parla, ma viceversa”.
La sua storia ha inizio nel 2011, quando nella notte tra il 3 e il 4 aprile un attentato incendiario distrugge il suo negozio, allora a Casteldaccia. La colpa di Calì era essersi rifiutato di pagare il pizzo. Attacchi che si ripropongono anche due anni dopo, con nuove intimidazioni e nuovo minacce. “Ancora oggi ci sono episodi inquietanti, sia a Milano che in Sicilia, prontamente denunciati – afferma Calì – ma nulla mi toglie la fiducia nella magistratura e nelle forze dell’ordine”.
Il libro parte dalla storia dell’imprenditore per analizzare le implicazioni che porta con sé il trauma di conoscere la mafia. Come spiegano gli organizzatori, “per i malati di mafia l’unica cura è la reazione. Ma chi non ha gli strumenti va preso in carico, va seguito per uscire dal suo ruolo di vittima. «Sia la macchina burocratica che quella parte dello Stato che si occupa del contrasto attivo alle mafie sono chiamate a intervenire sullo sviluppo di modelli di intervento che partano dal basso, per misurarsi con chi la mafia deve realmente affrontarla a pugni stretti, tutte le mattine, quando apre gli occhi». Il libro così esce da una diagnosi individuale e diventa il libro di tutte le vittime costrette a restare in questo ruolo”. La serata sarà allietata da alcune brevi esecuzioni della classe Imparerock dell’Istituto musicale Folcioni.

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