Ex Tribunale, il
bando esplorativo
non soddisfa l’Ncd
L’ipotesi di recuperare l’immobile che ospitava l’ex Tribunale non soddisfa il Nuovo Centrodestra. Laura Zanibelli, capogruppo in consiglio comunale, ne fa una questione di credibilità: “a fine novembre l’amministrazione continuava a negare l’ipotesi di messa in vendita del palazzo; un mese, dopo è già pronta una delibera di bando per manifestazione d’interesse sullo stesso stabile, comprensivo di vendita”.
STRALCIO – Zanibelli punta il dito contro il dietrofront: “è facile cambiare posizione, quando fa comodo. Ora la giunta decide per un bando esplorativo di locazione o vendita del palazzo ex- tribunale. Tuttavia, nelle commissioni consiliari per la variante al Pgt, in particolare quella dell’11 novembre, le minoranze più volte han chiesto lo stralcio dell’area ex- tribunale che l’amministrazione intendeva destinare a servizi religiosi, paventando un depauperamento del palazzo stesso: niente da fare, avanti tutta, per l’amministrazione”.
L’AREA – “Lo stesso Piloni – aggiunge la capogruppo Ncd – ha dichiarato che il palazzo dell’ex Tribunale non era neppure nel piano alienazioni, nessuna messa in vendita prevista, nessun depauperamento dello stabile per cessione dell’area. Finché il 24 novembre è arrivato il dietrofront: l’assessore ha dichiarato lo stralcio dell’area dalla variante Pgt: quella stessa area che aveva individuato, motivato, fatto approvare,sostenuto e fino a pochi giorni prima non era possibile mettere in discussione, era diventata invece non più necessaria a servizi religiosi”.
IL MOTIVO – Rispetto alla decisione di mettere lo stabile a bando per sondare l’interesse di privati, “che l’abbiano deciso a Natale sembra poco probabile – spiega Zanibelli – il sindaco stesso ha dichiarato di aver già ricevuto manifestazioni d’interesse. Quando? Da chi? C’è da chiedersi se non possa esser questo il vero motivo del cambio di posizione”.
PROCEDURA – Fatto noto pubblicamente è che “l’anno scorso l’amministrazione Bonaldi aveva considerato l’ipotesi d’uso da parte di un privato dell’ex-tribunale, coinvolgendo l’allora Reindustria, senza che ci fosse stato un mandato in tal senso né tanto meno un bando. Si poteva forse procedere in tal senso su un bene pubblico – conclude la consigliera Zanibelli – come fatto notare in commissione garanzia?”.
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