Commissione Urbanistica,
Beretta: “Livia Severgnini
lasci la presidenza”
Nella foto, Simone Beretta.
“Ancora più dell’assessore Matteo Piloni, la presidente della commissione Urbanistica, Livia Servergnini, deve fare un passo indietro dall’incarico che ricopre. Lo dico ora, anche se ho sempre sperato ritenesse da sé di lasciare questa posizione”. A chiedere le dimissioni è Simone Beretta, capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, nella seconda di una serie di conferenze dedicate all’approvazione della variante al Pgt. Due, secondo Beretta, i “grossi errori” commessi.
PROFESSIONALITÀ – Il primo concerne la professione esercitata dalla presidente: “è inaccettabile – ha spiegato il capogruppo forzista – che una libera professionista presieda la commissione Urbanistica: non c’è un conflitto d’interessi perseguibile, ma è inopportuno a livello etico e politico. Inoltre, non ha nemmeno avuto il buonsenso di fare un passo indietro dalla lettura delle osservazioni alle pesanti varianti al Pgt, poi portate in Consiglio comunale”.
BOCCIATURA – Il secondo errore riguarda invece la bocciatura dell’osservazione numero 18, portata in Consiglio ma poi cassata dalla maggioranza. Secondo Beretta, “la presidente ha pure ampiamente motivato il perché della bocciatura al suo assessore Piloni, senza rendersi conto che così facendo è entrata nel merito di osservazioni presentate dai suoi colleghi architetti o geometri che siano, comprese quelle presentate dagli ordini professionali aderenti all’Osservatorio dell’edilizia o dall’ordine dei Geologi”.
DECISA – A detta del forzista, il problema maggiore di quest’ultimo errore (la pecca implicita) sta nella premessa: “la presidente pensa forse di non essere condizionata dall’attività che svolge quando giudica un’osservazione presentata da qualche suo collega a difesa di qualche interesse privato”. Nemmeno gode di attenuanti, la presidente: “nonostante la sua giovane età, quando si mette all’opera è decisamente più determinata di molti altri vecchi del mestiere”.
SOFFIATA – Premesso tutto ciò, Beretta sostiene che la richiesta di un passo indietro non possa che essere “un favore”: dopo aver bocciato un punto della variante ha “giudicato l’assessore che l’ha proposta e ha reso incompetente la struttura che l’ha dichiarata ammissibile”. Ancor più grave è che “già sapevo sarebbe andata così: lo stesso Piloni era già a conoscenza del fatto che la sua maggioranza non gli avrebbe concesso il salvacondotto su quell’osservazione”. Massimo riserbo su chi tra gli insider abbia spifferato la notizia.
DILETTANTISMO – Il giudizio del capogruppo sulla vicenda non lascia adito a fraintendimenti: la presidente Severgnini “deve fare un passo indietro”; Gianluca Giossi, capogruppo Pd in Consiglio, ha “provato una difesa grossolana e impossibile”; il sindaco, Stefania Bonaldi, “ha perso del tutto il controllo sulla situazione”. In altre parole, “quello della maggioranza è dilettantismo, da paranoia” ha concluso Beretta.
Stefano Zaninelli
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