Cronaca

Antiprostituzione,
nel Cremasco
“risultati soddisfacenti”

In tema di contrasto alla prostituzione, l’attività svolta nel 2015 dai carabinieri della Compagnia di Crema e dei colleghi dei paesi limitrofi ha permesso di elevare 52 multe nei paesi di Spino d’Adda, Panino e Dovera, per un ammontare complessivo di 26 mila euro: soldi non certo sgraditi ai Comuni, sempre alle prese con la morsa della spending review.

LO STUDIO – L’efficacia del servizio antiprostituzione messo in atto dai carabinieri deriva da un percorso di studio del territorio. Risale alla scorsa primavera l’operazione di analisi – da parte dei militari – delle abitudini delle prostitute sul territorio cremasco. Molto importante, in tal senso, il completamento dell’ultimo tratto della Paullese, verso il sud-est milanese, che modificando il territorio ha portato via una fetta di significativa di spazio “di lavoro” alle prostitute.

LA SITUAZIONE – Come spiega Giancarlo Carraro, capitano dei Carabinieri di Crema, “si è constatato che la prostituzione in quella parte estrema del territorio è sicuramente più presente di giorno rispetto alla notte, comunque notevolmente inferiore rispetto ad altre realtà contermini. Nell’adiacente tratto della Paullese della provincia di Lodi il fenomeno, soprattutto in orario notturno, è molto più accentuato. Nei fine settimana, durante il giorno la presenza di prostitute a Spino d’Adda, Dovera e Pandino aumentava, anche se nel complesso il numero di prostitute presenti non superava mai le 8-10 unità, su un tratto di oltre 10 km di strade di collegamento interno”.

AZIONI – La strategia predisposta dai carabinieri – volta ad indebolire sia la domanda di servizi che l’offerta – ha coinvolto in prima linea i sindaci, invitati ad emettere ordinanze che dotassero le forze dell’ordine degli adeguati strumenti legislativi di contrasto. Due i tipi di provvedimenti emessi: quelli “classici”, che colpiscono la clientela; quelli moderni, che colpiscono sia il cliente ma anche la sola prostituta. Durante il semestre Expo sono stati inoltre intensificati i controlli, specialmente nei paesi meta di turisti (come borgo di Gradella e Castello di Pandino).

SOTTO CONTROLLO – “Grazie a questi servizi – aggiunge Carraro – la prostituzione nel mese di settembre era praticamente nulla, in quanto alla mancanza di domanda (da parte della clientela) ne è conseguito il calo dell’offerta. Nei successivi mesi autunnali, a causa dell’incremento dei reati predatori, le forze in campo sono state in parte distolte per contenere il fenomeno ben più grave, che comunque è sotto controllo e in calo rispetto al 2014. A tutt’oggi i risultati raggiunti sono molto soddisfacenti ed hanno trovato il plauso sia della popolazione locale che dei primi cittadini”.

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