Insula Fulcheria,
focus sull’arte
contemporanea locale
Sala Cremonesi gremita di curiosi, ieri sera, per la presentazione dell’edizione 2015 di Insula Fulcheria, la rivista del Museo civico di Crema e del Cremasco. Presentazione introdotta dagli interventi di Paola Vailati e Giorgo Olmo, rispettivamente assessore alla Cultura del Comune di Crema e presidente dell’associazione Popolare Crema per il territorio, per poi lasciar spazio all’illustrazione di Walter Venchiarutti, vicedirettore della rivista.
L’edizione 2015 di Insula privilegia il tema dell’arte contemporanea locale. Numerose le declinazioni: dalla musica alla pittura, passando dal teatro e dalla scultura. L’apertura è affidata aBarbara De Santis e Marilena Casirani che propongono i risultati dei recenti scavi archelogici (connessi alla realizzazione di un metanodotto) nel territorio di Trescore Cremasco, presso la chiesa di S. Ippolito, dove sono state trovate tracce di un insediamento medievale con strutture in legno, costruito nei pressi di un approdo fluviale situato nell’area paludosa del Moso di Crema.
Rispetto alla pittura, la rivista raccoglie studi su carriera ed opere di diversi autori: Agostino Arrivabene (analizzato da Walter Venchiarutti), Aldo Spoldi (Eleonora Petrò), Ugo Stringa (Sara Fontana) e degli scultori Francesco Panceri (Silvia Merico), Mario Toffetti (Giorgio Zucchelli) e Maurizio Zurla (Silvia Merico).
Musica e teatro sono invece al centro di due lavori: nel primo Rosaugusta Maccalli immerge il lettore nel mondo della musica profana a Crema nei secoli XVI, XVI e XVII, mentre nel secondo il giovanissimo Manuel Ottini, che ha studiato presso il liceo classico cittadino nel 2014, rivisita per Insula la sua tesina di diploma dedicata all’Accademia dei Sospinti, cenacolo formato dai nobili locali con finalità culturali, formatosi a Crema nel 1614 e cessato nel 1715.
Il contributo della storica dell’arte Maria Verga Bandirali verte sulle delle opere lignee di Cesare del Conte presso l’altare Maggiore del Duomo cittadino, andate perse, mentre Pietro Martini si concentra sulla biografia e l’operato sfaccettato (si occupò infatti di cultura, ma anche di istruzione e di politica) di Paolo Braguti, un sacerdote la cui figura non era stata fino ad ora oggetto di uno studio approfondito.
Spazio anche alla storia, con il centenario della Prima guerra mondiale: Piero Carelli analizza la situazione sociopolitica cremasca durante il 1915, facendo riferimento alla situazione nazionale ma confrontandosi con la stampa locale. Vittorio Dornetti ha invece prestato attenzione alle vicende belliche del fante cremasco Pietro Ferrari, autore di un diario sulla sua vita da soldato.
Due saggi chiudono infine l’edizione 2015 dell’Insula Fulcheria: uno di Simone RIboldi, sull’attività museale nel periodo autunno 2014 – autunno 2015 (tra le novità spicca l’inaugurazione, nel maggio del 2015, della nuova sezione di Arte organaria), mentre il secondo riprende l’attività di catalogazione delle opere del XIX e XX secolo svolta da Gaia Avaldi e Elena Maria Scampa.
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