Politica

Fusione A2A-Lgh,
Rifondazione lancia
la controproposta

Nella foto, Camillo Sartori, Mario Lottaroli, Andrea Serena.

Il sì all’offerta di A2A di rilevare il 51% delle quote di Lgh è attesa per il 21 dicembre. Entro quella data Rifondazione comunista farà di tutto per invertire la rotta. Primo passo è un atto di indirizzo da portare in tutti i Consigli comunali. Obiettivo del documento, “restituire alla comunità il patrimonio di beni e servizi che nel corso di un secolo ha saputo costruire e mantenere, ridando al Consiglio e all’amministrazione comunale rappresentatività, ruolo e reale potere di controllo ed indirizzo sulla gestione dei servizi pubblici locali attraverso un nuovo assetto societario di Linea Group Holding spa, basato sulla partecipazione diretta dei Comuni”.

MERCIFICAZIONE – Quattro righe dense di cambiamenti, rispetto alla tendenza attuale. Come ha spiegato il 7 dicembre in conferenza stampa Mario Lottaroli, ex consigliere comunale di Rifondazione, “abbiamo sempre contestato la privatizzazione delle aziende pubbliche, l’acquisizione di Lgh da parte di A2A fa a pugni con la nostra impostazione. Riteniamo sia un’operazione sbagliata perché allontana dagli utenti la filiera di decisione sulla qualità e sulle tariffe del servizio, trasferendola ad un’entità astratta qual è la borsa. Quest’operazione mercifica servizi nati per rispondere alle esigenze dei cittadini, mentre noi vorremmo metterli al riparo dalla finanziarizzazione”.

STRATEGIA – “Venerdì, alla capigruppo, cercheremo di fare avanzare la mozione nell’Ordine del giorno. Non sarà facile; non dovessimo riuscirci, ci riproveremmo al prossimo Consiglio comunale”. L’ha spiegato Camillo Sartori, consigliere comunale di Rifondazione, lasciando intendere si tenterà il tutto per tutto. Lo stesso atto di indirizzo è già stato protocollato in diversi Comuni della provincia; potrebbe essere discusso nel breve periodo a Pianengo, dove il consigliere Andrea Serena (segretario di Rifondazione del Cremasco) ha avuto l’ok dell’amministrazione. “I cittadini devono mettersi una mano sulla coscienza – ha commentato il segretario – almeno un passaggio in Consiglio va fatto”.

INVERSIONE – Veniamo dunque alla proposta. Dopo il sì di Cogeme (una delle 4 municipalizzate, assieme Aem, Asm e Scs-Scrp, a detenere quote di Lgh), l’acquisizione sembra già cosa fatta. L’atto di indirizzo di Rifondazione si configura come una netta inversione di tendenza. Niente quote da lasciar flottare sui mercati, bensì una riappropriazione da parte degli enti territoriali. La proposta gravita attorno ad un concetto chiaro: l’assetto societario della multiutility dev’essere rivisto, ponendo a capo della gestione i Comuni e le loro rispettive società. Obiettivo secondario, “garantire un reale ed effettivo contenimento dei costi e la ottimizzazione delle risorse impiegate”.

CONTROLLO – “Il processo di vendita delle quote avrà delle ricadute molto forti – ha aggiunto Serena – non è solo il cruccio di Rifondazione comunista. La legge prevede che per operazioni come queste venga predisposto un passaggio in Consiglio comunale: passaggio che, di fatto, non è avvenuto. Si tratta di scelte a causa delle quali il territorio perderà la possibilità di controllare i propri servizi essenziali, che invece passeranno in mano al mercato. Perderemo anche la possibilità di incidere sulle scelte ambientali. Ne consegue che questa non è semplicemente una battaglia di bandiera, ma concerne tematiche importanti che toccano la vita quotidiana di tutti i cittadini”.

ASSEMBLEA – Prossimo step, oltre alla calendarizzazione dell’atto di indirizzo nei vari Consigli della provincia di Cremona, sarà l’organizzazione di un’assemblea pubblica: in alcuni paesi è già stata svolta, mentre a Crema è fissata per il 16 dicembre. Si tratta di un momento di sensibilizzazione e di informazione, dove Rifondazione comunista – assieme ai gruppi che sostengono la proposta, come L’Altra Europa – illustrerà nel dettaglio la proposta, invitando a parlare esperti in materia e rappresentanti territoriali.

Stefano Zaninelli

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