Cultura

Prima guerra mondiale,
dal teatro al ricordo
di Anna Adelmi

Nella foto, Anna Adelmi (© centro ricerca Galmozzi)

Nel ricorrenza del centenario della Grande guerra, proseguono le iniziative del Comitato per la promozione dei principi della Costituzione. Oggi è la volta dello spettacolo Figli di una guerra, organizzato in collaborazione con l’assessorato alle Politiche giovanili, presso il teatro di Crema Nuova.

All’evento prenderanno parte oltre 400 studenti degli istituti secondari di primo e secondo grado. Figli di una guerra è un percorso teatrale attraverso la Grande Guerra e i tanti cambiamenti sociali che portò con sé. La proposta si snoda attraverso due fili conduttori, uno narrativo ed uno poetico, per informare e ricordare a tutti, piccoli e grandi, che dagli errori del passato si può e si deve imparare.

La ricorrenza dà inoltre l’occasione per ricordare un’altra importante figura della storia cremasca: Anna Adelmi. Il Centro di ricerca Alfredo Galmozzi ripropone all’attenzione degli studenti il libro Anna Adelmi donna in guerra. Edito da Franco Angeli, giunto nel 2001 alla sua seconda edizione, rappresenta un’antologia degli scritti su Libera parola (che fu un settimanale cremasco durante la grande Guerra) raccogliendo diversi articoli in cui l’autrice si esprime intorno ai vari vissuti legati alla guerra.

Infine, il premio istituito da Franco De Poli (figlio dell’Adelmi) e da Gabriella Battistin, e dedicato all’autrice cremasca. “L’obiettivo del premio – spiega l’assessore alla cultura e alle politiche giovanili, Paola Vailati – che si rivolge alle studentesse e agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, è quello di proporre alle scuole un argomento di ricerca, legato al mondo femminile, facendo riferimento alla figura di Anna Adelmi, insegnante, giornalista, segretaria della Camera del Lavoro di Crema, ai tempi della Prima guerra mondiale”.

“La ricerca – commenta Graziella Della Giovanna, presidente del Comitato per la valorizzazione dei principi della Costituzione – è un’occasione per creare un legame tra le diverse generazioni, le diverse culture e le diverse esperienze: i giovani studiano, ricercano, indagano e si confrontano con racconti di vita”. I lavori, in qualunque forma espressiva svolti, dovranno essere filmati nell’ambito delle classi e saranno poi raccolti in un montaggio complessivo coordinato dai tecnici del centro ricerca Galmozzi. A questo indirizzo i dettagli del concorso.

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