Economia

‘Guerra del latte’, migliaia di allevatori
protestano sul lodigiano

Sono già migliaia questa mattina gli allevatori provenienti da diverse regioni d’Italia – numerosi anche i cremonesi – che con mucche e trattori si sono mobilitati per la “guerra del latte”, iniziativa promossa da Coldiretti. La manifestazione di oggi ha come meta Ospedaletto Lodigiano, presso lo stabilimento Lactalis, centro di distribuzione dei prodotti della multinazionale francese che dopo aver conquistato i grandi marchi nazionali Parmalat, Galbani, Invernizzi e Locatelli è diventata il primo gruppo del settore. Al presidio di oggi, organizzato da Coldiretti con la partecipazione attiva delle altre sigle, è già arrivato il Ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, accolto dal Presidente Nazionale Roberto Moncalvo e dal Vicepresidente Ettore Prandini. Folta la delegazione degli allevatori cremonesi, fra cui tanti giovani, guidati dal Presidente di Coldiretti Cremona Paolo Voltini e dal Direttore Tino Arosio.

“L’Italia – afferma un comunicato di Coldiretti – rischia concretamente di perdere per sempre la propria produzione di latte perché oggi quasi la metà del latte consumato in Italia viene oggi dall’estero e la situazione è precipitata nell’ultimo anno con il taglio pesante nei compensi riconosciuti alla stalla dove mancano anche quei pochi centesimi al litro necessari per garantire l’alimentazione delle mucche ed evitare la chiusura. Sotto accusa il fatto che il latte italiano viene sottopagato al di sotto dei costi di produzione con le importazioni dall’estero che vengono spacciate come Made in Italy per la mancanza di norme trasparenti sull’etichettatura. Alcuni manifestanti gridano un antico proverbio bergamasco ‘A la (v)àca a ‘s móns ol làcc, mia ‘l sànch!’, ‘alla vacca si munge il latte, non il sangue’ mentre altri innalzano cartelli con le scritte ‘Made in Italy ostaggio di una multinazionale straniera’, ‘Avete preso i nostri marchi non vi daremo le nostre mucche'”.

“Condivido pienamente – interviene il parlamentare cremasco di SEl Franco Bordo –  la mobilitazione per protestare contro la sempre maggiore compressione del prezzo del latte alla stalla che sta facendo strage delle nostre aziende agricole, attraverso la pretesa delle multinazionali come Lactalis di pagare un prezzo sottocosto agli allevatori, senza fra l’altro minimamente ridurre il prezzo al consumatore finale, ma solo aumentando i propri profitti a scapito del nostro settore zootecnico. Proprio su questo tema nel febbraio di quest’anno in Commissione Agricoltura avevo presentato, assieme ad altri colleghi, una Risoluzione, approvata in sede di voto, che impegnava il Governo ad intervenire per garantire la congruità del prezzo dei prodotti lattiero-caseari, al fine di impedire il depauperamento del nostro comparto agricolo a vantaggio di poche grandi multinazionali. Ad oggi il Governo ha ignorato quella Risoluzione, non mettendo in pratica alcuno dei suggerimenti in essa contenuti per ristabilire l’equilibrio economico nel settore, con gravi conseguenze per questo importante comparto della nostra economia nazionale. Spero che questa azione di protesta serva a far capire al Governo che non può fare finta di nulla e lasciar morire decine e decine di aziende agricole, stritolate dallo strapotere di aziende come Lactalis, incuranti della sostenibilità dei prezzi che impongono ai nostri allevatori, e altrettanto incuranti quando si tratta di decidere il rialzo dei prezzi ai consumatori finali, magari di un prodotto straniero, meno controllato di quello italiano”.

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