Cronaca

Carte clonate e oltre 500 grammi di coca
Due romeni presi dai carabinieri

Foto Sessa

Due uomini sono stati arrestati dai carabinieri di Crema per utilizzo di carte clonate e a casa di uno dei due è stata anche trovata una grossa quantità di cocaina, oltre 500 grammi. I militari dell’Arma del Nucleo operativo e radiomobile sono intervenuti attorno alle 18 di giovedì in un negozio di elettronica cremasco, dove i due soggetti, un 33enne e un 31enne di origine romena, hanno insospettito il personale dietro al bancone e da cui è quindi partita la chiamata alle forze dell’ordine. Quei due clienti non abituali, con carte di credito straniere e così interessati a comprare prodotti di un certo valore, non hanno convinto fino in fondo e il sospetto alla fine ha prevalso ed è servito. I carabinieri sono arrivati proprio mentre l’acquisto stava per essere concluso e hanno poi scoperto che le carte erano clonate.

La vicenda è stata delineata venerdì mattina al Comando di Cremona dal comandante provinciale, il tenente colonnello Cesare Lenti, assieme al comandante della compagnia di Crema, il capitano Giancarlo Carraro, e al comandante del Nucleo operativo e radiomobile cremasco, il luogotenente Giovanni Ventaglio. Gli accertamento in caserma hanno fatto emergere le identità dei due romeni e le loro vere intenzione con quelle carte all’apparenza vere. Entrambi, domiciliati in provincia di Milano, sono stati arrestati. Nell’abitazione del 33enne i carabinieri, in camera da letto, hanno anche scoperto la presenza di oltre 500 grammi di cocaina in sasso, con un presumibile alto livello di purezza, oltre a un bilancino, materiale per il confezionamento e migliaia di euro ritenuti provento di spaccio (i conteggi complessivi parlano di 5mila euro in banconote da piccolo taglio sotto sequestro); per il 33enne, di conseguenza, anche l’accusa di detenzione di droga ai fini di spaccio.

Soddisfatto per l’intervento il tenente colonnello Lenti, che descrivendo quest’operazione e altri arresti per ricettazione (vedi altro articolo), ha parlato di “criminalità a tutto campo, difficile da individuare e colpire per il modo di agire imprevedibile”.

Michele Ferro

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