Cronaca

I cremaschi svuotano
le loro armerie, consegnati
fucili e pistole

Il decreto legge 121 del novembre 2014 ha disposto che chi detiene a qualsiasi titolo delle armi non debba essere affetto da malattie mentali oppure da patologie che ne diminuiscano la capacità di intendere e volere.  Tutti i possessori di armi entro il 4 maggio 2015 dovevano munirsi di certificato rilasciato da un medico dell’Asl e consegnarlo alle forze dell’ordine, pena il divieto di detenzione ed il sequestro delle armi.  Tutte le persone detentrici di armi (oltre 10.000) residenti nei 48 comuni cremaschi sono state contattate ed informate degli obblighi di legge. Diverse centinaia di queste, tuttavia, non si sono sottoposti a visita medica ma hanno deciso di liberarsene lasciandole presso i comandi per la loro successiva rottamazione. Sono state acquisite oltre 1000 armi (fucili da caccia, da tiro sportivo, pistole semiautomatiche, revolver, armi antiche, ecc…) e diverse munizioni che puntualmente vengono portate presso il Cerimant di Milano per la loro distruzione.

La legge 110 del 1975 (la prima vera legge sulle armi) aveva previsto che tutte le armi dovessero essere denunciate alle forze dell’ordine e detenute solo se immatricolate. Era stato dato un anno di tempo per sopperire a tale incombenza (punzonatura al banco di prova di Gardone V.Trompia), oppure versarle per la rottamazione.

Nei successivi 40 anni non c’è più stato alcun intervento legislativo, se non accorgersi che diversi gravi fatti di cronaca sono avvenuti nella stragrande maggioranza dei casi da parte di persone psicolabili che detenevano “regolarmente” delle armi. L’innovazione legislativa è stata quella di non regolamentare la detenzione dell’arma sotto l’aspetto documentale/oggettivo, ma verificare, invece, l’aspetto soggettivo, e cioè il possesso dei requisiti psicofisici da parte della persona detentrice.

Attualmente diverse centinaia di persone non hanno ancora consegnato il certificato poiché sono in lista di attesa presso le Asl, ma probabilmente entro l’anno 2015 la situazione sarà definita, pena il ritiro delle armi per quei “refrattari” che non provvederanno.

Chi detiene regolarmente le armi, attualmente, è molto più controllato rispetto al passato.

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