Ancorotti incontra Bonetti
la visita di Mauthausen
Inter Genoa Women al Voltini
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Il parlamentare cremasco di Sel Franco Bordo scrive al prefetto esponendo i problemi dell’accoglienza dei migranti a Chieve: “Gli appartamenti ospitano il doppio delle persone previste rispetto alla capacità definita dall’Asl ed è assente una vera gestione dell’accoglienza dal punto di vista organizzativo e di mediazione culturale, mancano vestiti, scarpe e anche cibo a volte. Bisogna intervenire”. Il documento è datato 3 agosto ed è stato inviato al prefetto Paola Picciafuochi e, per conoscenza, al sindaco di Chieve Davide Bettinelli. “Successivamente all’incontro di sabato 1 agosto organizzato a Crema dal Sindaco Bonaldi, mi sono recato, nella mattinata di ieri, nell’ambito delle mie prerogative di parlamentare, in visita alla struttura di accoglienza di Chieve – scrive Bordo -. Ho avuto modo di incontrare i cittadini, l’amministrazione, i profughi e la proprietà. Mi permetto di inviarle la presente per segnalare come la situazione sia davvero difficile: anzitutto i giovani accolti sono ammassati in alcuni appartamenti che a fronte di una capacità (secondo l’Asl) di circa venti posti ospitano una quarantina persone. Manca una vera gestione dell’accoglienza dal punto di vista organizzativo e di mediazione culturale, tasselli fondamentali per permettere una ragionevole permanenza in una piccola comunità come quella di Chieve: alle persone mancano vestiti, scarpe e talvolta cibo”. Necessario, per il parlamentare, ridurre il numero di migranti a Chieve e rafforzare qualitativamente la gestione dell’ospitalità: “E’ chiaro che è fondamentale, anche per alleggerire la comunità chievese, diminuire il numero di ospiti e provvedere ad una gestione più competente dell’accoglienza. Conscio delle difficoltà che anche lei è tenuta a fronteggiare, auspico che, anche a seguito dell’incontro con i sindaci, possa provvedere a cercare di migliorare la situazione sia nel senso della diminuzione del numero di profughi ospitati che in un miglioramento qualitativo dell’accoglienza. Con i cittadini di Chieve che ho avuto modo di incontrare, con i profughi e l’amministrazione comunale ho preso l’impegno a tornare presto per verificare nuovamente le condizioni di gestione della struttura”.
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