Cronaca

Autovelox in tangenziale, Giovani Padani:
‘Il Comune vuole solo fare cassa’

L’autovelox della tangenziale di Crema continua a suscitare scontento e malumori. A scendere in campo ora sono i Giovani Padani Cremaschi, che venerdì si sono recati a protestare proprio presso l’apparecchio con uno striscione. Una presa di posizione che già diversi esponenti politici cremaschi hanno reso nota nei giorni scorsi.

“Il Movimento Giovani Padani di Cremasco si oppone con forza allo scelta del comune di Crema di installare l’autovelox sulla tangenziale della città” – dichiara Daniel Bressan Coordinatore Provinciale del Movimento Giovani Padani – “lo scopo dell’autovelox è palesemente quello di ripianare le casse del comune di Crema attingendo non solo dai portafogli degli automobilisti della città ma dai residenti di tutto il cremasco che utilizzano questa importante direttrice stradale”.

Duro l’attacco all’amministrazione comunale. “Trovo vergognoso che si etichetti come ‘intervento per la sicurezza’ l’installazione di questo strumento su un tratto di strada in cui sicuramente non è l’elevata velocità il principale problema di sicurezza ma bensì la condizione del manto stradale che, nonostante gli interventi eseguiti negli anni, presenta ancora pesanti avvallamenti e sconnessioni che creano disagio e pericolo alla guida” continua Bressan. “Il limite di velocità imposto inoltre è decisamente inadeguato per la strada e induce spesso gli automobilisti e camionisti a frenare bruscamente a ridosso dell’autovelox creando inutili disagi alla circolazione e rischio di tamponamenti”.

Il Movimento Giovani Padani chiede quindi la disinstallazione dell’apparecchio o almeno la taratura dello stesso a 90 km/h (richiesta che già era stata avanzata da Simone Beretta e Tino arpini) creando così una fascia di tolleranza per rendere meno pesante l’impatto sugli automobilisti anche ricordando che quel tratto di strada è pesantemente percorso dai lavoratori pendolari e da chi in generale utilizza l’automobile e il camion per esigenze lavorative categorie già abbastanza vessata dalla scure fiscale”.

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